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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2002
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Confuso e fastidiosamente tortuoso, non riesce minimamente a fondere i 4 piani temporali nei quali si svolge l'azione (giugno 1362 l'inchiesta di Nicolas Eymerich, marzo 1429 le vicende di Giovanna d'Arco e Gilles de Rais, 1990 con Sheila Davis e Enrico Saura, 2068 con il generale Vogelnik), infarcisce la vicenda di nozioni alchemiche, di sette ereticali, di un simbolismo medievale che mai conquista il lettore, inoltre la componente misoginica è troppo insistita e rovina più di un personaggio. Bravo solo a far agire, con sufficiente realismo psicologico, l'unico personaggio cui il lettore si appassiona, ovvero Jeanne d'Arc. Decisamente un romanzo deludente.
Scarsino. La saga, dopo aver raggiunto l'acme con lo straordinario Cherudek, fa davvero fatica a riprendersi. Mater terribilis non è tutto orrendo come Picatrix, ma rimane comunque un lavoro da poco. Negli ultimi tre libri la figura di Eymerich è sempre più piatta, sempre più asservita a comprimari inutili e mal costruiti. Il tema mascolinità/femminilità (così ridondante che ormai temo sia una personale fissazione dell'autore) qui raggiunge davvero il punto di non ritorno, tanto è insistito: ormai la saga potrebbe verosimilmente intitolarsi "Eymerich contro le donne". Ho l'impressione che Evangelisti non riesca più a gestire i salti temporali per costruire la suspence, come sapeva fare nei primi romanzi con straordinaria bravura. Eymerich risulta un po' spento, poco acuto, poco arguto. Si sente davvero la mancanza della sua logica tremenda, capace di distruggere con argomentazioni gelide ma stringenti qualunque visione del mondo diversa della dottrina della Chiesa. Sembra che stia scendendo a compromesso con i mondi caotici delle teologie eretiche; e questo fa davvero perdere spessore al personaggio, senza renderlo in alcun modo più "umano". Eymerich era già debole come persona, nel suo intimo; ma esserlo esteriormente lo rende solo debole come personaggio. È un peccato: ho amato molto questa saga, spero che gli ultimi due libri possano risollevarla. Avanti, Evangelisti, riprenditi. La tua bravura ci manca.
Se Cherudek è il romanzo più complesso di Evangelisti, Mater Terribilis è indubbiamente il più ambizioso; obbligato e imperfetto seguito dell'altro. L'autore, nonostante il monumentale impianto narrativo, non riesce a bissare il capolavoro, complici una trama fin troppo macchinosa e una tortuosità talvolta inutile. E allora cosa rende questo libro un must per ogni appassionato? Forse un'analisi pressocchè perfetta dei personaggi, ambientazioni mai così coinvolgenti, una suspance sempre garantita (nonostante il finale aperto). Da leggere.
Recensioni
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