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Un film non fatto, solo abbozzato e poi piantato lì, con un cast favoloso semplicemente sprecato: sembra che Abel Ferrara non abbia più la forza di sviluppare e portare a termine i suoi lavori. Un film documento della crisi di questo regista che ha dato risultati alquanto altalenanti nella sua carriera. - Piuttosto che sprecare soldi per questo DVD, se volete sapere qualcosa sull'argomento, compratevi i Vangeli gnostici (ottima l'edizione Adelphi, curata dal compianto Luigi Moraldi).
Due film in uno, entrambi parlano di religione perchè il primo s'insinua nel secondo, entrambi ci portano a riflettere, o meglio ci fanno chiedere cosa sia potuto realmente succedere in quella vecchia Gerusalemme ed, in base a diverse prospettive, come potremmo considerare i fatti avvenuti; ci fa mettere in confronto la vecchia città con quella di oggi facendoci accorgere ulteriormente e realisticamente di come in Medio Oriente la vita civile sia l'utopia che dura da millenni. "This is my blood" parla della vita di Cristo attraverso la testimonianza di Maddalena e non più attraverso quella scontata dei 4 apostoli, c'illumina con un punto di vista alternativo, forse complementare ai classici 4 Vangeli. Uno dei messaggi del film di Ferrara è lo smarrimento, il vagheggiare rappresentato dal viaggio di Marie, viandante senza meta a Gerusalemme e in cerca di qualcosa di abbandonato e lasciato a metà; un film quindi che taglia il tempo che separa la Storia dai nostri giorni ricucendola così anche in modo suggestivo. Interroga i cattolici sulla sincerità nella propria fede, facendo immaginare un Dio che chiede di essere creduto, amato, implorato. Un film complesso, impegnativo, che lascia tante (troppe) domande a cui trovare legittime risposte, di cui si dovrebbe parlare/si parlerà di più e ancora nel tempo a venire e che coinvolge, per certi apsetti, comunque anche quelle persone che non credono in verità ad alcuna religione.
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