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Una sorta di riflessione amara sulla vita e sul sentire degli uomini, che come mai appaiono in tutta la loro nudità, schietta umanità così meschina, a volte, così triste, anche. E l'estenuante ricerca di una vita, domande che consumano e logorano, alla fine si stemperano in maniera mirabile nella solitudine interiore dalla quale nessuno può sfuggire.Molto, molto bello, di rara intensità e finezza letteraria.
Un libro intenso e coinvolgente che contiene interessanti riflessioni sull'essere e vivere come un "perfetto" essere umano e quindi cittadino.
DA NON LEGGERE PRIMA DEL PARTO! POTREBBE RITARDARE LE CONTRAZIONI!
Recensioni
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La più amata dagli italiani, la mamma. Che sia una o più di una (l'importante è che ci sia), è descritta da Aldo Busi nelle sue diverse sfaccettature, con il suo consueto stile brillante, provocatorio e dissacrante. Fustigatore delle ipocrisie della società contemporanea, Busi ci offre con fine ironia il suo sguardo sulle "aspiranti mammifere", smontando e sovvertendo gli eterni ammaestramenti tramandati intatti da madre a figlia, e offrendo in cambio qualche utile delirio dell'immaginazione. Il suo intento è quello di insegnare alle madri "la parità suprema e per esse più difficile, quella con i loro più subdoli e spietati antagonisti: i loro figli". E si scaglia con violenza contro le mamme iperprotettive, le madri che fanno di tutto per i propri figli, "le efferate garantiste e spudoratamente spergiure" disposte a raccontare la loro unica verità sul figlio violentatore e omicida: la loro. Pur snocciolando difetti su difetti sulla sua mamma (l'ultimo capitolo è interamente dedicato alla descrizione del suo sofferto rapporto con la madre), dal libro emerge che la figura di mamma che lui promuove è quella, di fatto, più vicina alla sua, quella che sa insegnare la responsabilità e la dignità e che sa dire al figlio che sbaglia "adesso arrangiati". Per finire, ma non ultimo nella scala dei requisiti necessari per essere mamma: quello di esserci. Come la sua c'è sempre stata.
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