L'obiettivo di allineare le strutture penitenziarie alle richieste provenienti soprattutto dalla Corte EDU ha indotto il legislatore ordinario a una pluralità di interventi diretti a eliminare il sovraffollamento carcerario e a impedirne il ritorno. Proprio la mancanza di una politica penale, processuale penale e penitenziaria ha determinato, in sede di applicazione delle nuove norme, problemi di coordinamento e di sovrapposizione che non hanno tardato a emergere e a rivelarsi come causa prima di un generale appesantimento e di una complicazione delle procedure: emblematico è il tormentato testo dell'art. 656 c.p.p. che – disciplinando la “esecuzione delle pene detentive” – assurge ad autentico snodo normativo tra libertà e carcere. Il manuale, giunto alla sesta edizione, analizza tali problematiche. Sono trattati aspetti giuridici fondamentali: la normativa penitenziaria; la magistratura di sorveglianza e i soggetti dell'amministrazione penitenziaria; il trattamento dei condannati; la sicurezza e la disciplina penitenziaria; le misure alternative alla detenzione; il procedimento di sorveglianza; il procedimento per reclamo; il carcere senza rieducazione; il trattamento penitenziario del tossicodipendente; il pubblico ministero e l'esecuzione della pena detentiva; il giudice e il procedimento di esecuzione; l'esecuzione penale a carico dei minorenni; il diritto europeo e il sistema penitenziario. La ricerca di un equilibrio del sistema è tutt'ora in corso, anche perché permane l'incognita circa il contenuto e l'ampiezza delle “pene detentive non carcerarie” – oggetto di apposita delega – ma soprattutto resta da capire e valutare l'impatto sociale di alcune scelte normative leggibili (anche) come risposta più superficiale alla domanda di giustizia.
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