L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
scheda di Brioschi, F., L'Indice 1995, n. 2
Dorothy Judd, psicoterapeuta infantile presso la Tavistock Clinic di Londra, affronta in questo studio il cruciale problema della malattia incurabile nel bambino. Il libro esamina il caso della morte di un bambino, alla luce di una profonda e vasta esperienza clinica e di un solido impianto teorico. Nella prima parte la Judd s'interroga sull'idea della morte nei bambini e, facendo parlare diversi operatori ospedalieri in contatto con bambini inguaribili, offre notevole materiale di riflessione senza mai cadere nella generalizzazione: neanche quando affronta puntualmente gli stadi delle reazioni emotive alla malattia terminale. La seconda parte del libro contiene lo straziante e coraggioso diario di tre mesi di lavoro della Judd con Robert, bambino di sette anni e mezzo, ricoverato presso l'ospedale Great Ormond Street di Londra per il trapianto di midollo osseo a causa di una leucemia mieloide acuta. L'autrice seguirà regolarmente Robert dal ricovero alla sua morte. Questa parte del libro, che riporta dettagli di dolorosa lettura, ci rimanda a una fisicità che conduce il lettore immediatamente oltre lo sbarramento difensivo della teoria accanto a questo bimbo incredibilmente vivo nella sua sofferenza: sono pagine che, per la loro concreta verità, rimangono indelebili. Su tutto la grande umanità dei personaggi di questa storia vera: i medici, il personale ospedaliero, l'insegnante, l'assistente sociale, la sorella di Robert, i genitori e la terapeuta. La terza parte del libro raccoglie le riflessioni successive alla tempesta emotiva della morte di un bambino. La Judd pone infatti alcuni quesiti ineludibili soprattutto oggigiorno: l'accanimento terapeutico che procrastina la morte, il consenso informato alle terapie invasive, la distinzione fra ricerca e cura, l'aiuto ai sopravvissuti e la funzione della psicoterapia nelle situazioni limite.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore