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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2022
Con una voce ruvida e di arcana bellezza, Rosa Ventrella scrive un magnifico corale, animato da comari, briganti e mammane, in cui protagonista è anche la terra: un lembo di Puglia aspro e profumato, coperto da rovi e fichi d'India, capace di dare tutto e tutto togliere.
«Un profondo Sud, dalla guerra agli anni 50. Una storia al femminile, tra italiano e dialetto. E una scrittrice, Rosa Ventrella, che per i francesi è già la "nuova Ferrante"» - Marco Bracconi, Il Venerdì
Nonno Armando aveva il dono della narrazione. Mio padre quello del silenzio. Nonna Assunta la saggezza contadina. Mia madre e mia sorella, la bellezza. Io? Il mio dono lo dovevo ancora scoprire. Per gran parte della mia infanzia sono stata solo a guardare.
Teresa e Angelina sono sorelle diverse in tutto: tanto delicata, schiva e silenziosa è Teresa, la voce narrante di questa storia, quanto vitale, curiosa e impertinente è Angelina, la sorella più piccola. Siamo all'inizio degli anni Quaranta a Copertino, nelle Terre d'Arneo, un'immensa distesa di campi coltivati nel cuore della Puglia. Qui, Teresa e Angelina crescono in una famiglia di braccianti, povera ma allegra e piena di risorse: i nonni sono dei grandi narratori, briganti, lupi e masciare diventano vivi nei loro racconti davanti al camino, mentre la madre Caterina ha ricevuto in sorte una bellezza moresca, fiera, che cattura gli sguardi di tutti gli uomini, compreso quello del barone Personè, il latifondista più potente del paese. "La tua bellezza è una condanna" le dice sempre nonna Assunta. Una bellezza - e una condanna - che sono toccate in eredità ad Angelina. Quando il padre parte per la guerra lasciando sole le tre donne, Caterina per mantenere le figlie non ha altre armi se non quella bellezza, ed è costretta a cedere a un terribile compromesso. O, forse, a un inconfessabile desiderio. È qui che comincia a essere braccata dalla malalegna , il chiacchiericcio velenoso delle malelingue, un concerto di bisbigli che serpeggia da un uscio all'altro e la segue ovunque. Questa vergogna, che infetta tutta la famiglia, avrà su Angelina l'effetto opposto: lei, che non sopporta di vivere nella miseria, inseguirà sfacciatamente l'amore delle favole. Anche a costo di rimanerne vittima. Sono la nostalgia e il rimpianto a muovere con passo delicato la voce di Teresa, che, ricostruendo la parabola di una famiglia, ci riconsegna un capitolo di storia italiana, dalla Seconda guerra mondiale alle lotte dei contadini salentini per strappare le terre ai padroni nel 1950.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
'E se è vero che le anime dei morti volano, ogni tanto, quando ne avete voglia, volate dentro casa mia e raccontatemi una storia'. La storia parte lentamente. Una famiglia durante la seconda guerra mondiale, la fame che fa commettere gesti dei quali non andremo sempre fieri. Le donne. Che tutto muovono. Sul finale il ritmo si fa incalzante e denota l'impossibilità di uscire dallo squallore di un piccolo borgo, come se la storia di una famiglia fosse destinata per generazioni a vivere all'ombra dei potenti. Solo una cosa mi lascia perplessa di questo romanzo: la scelta linguistica. È ambientato in Puglia, ma i personaggi parlano un dialetto che sa di napoletano e siciliano. Bellissima la figura di Teresa. La più forte della famiglia.
Non è ben chiaro a cosa la narrazione voglia condurre. Non si assiste ad un evento cruciale ben inquadrato attorno a cui si sviluppi il romanzo. L'ambientazione è nel contesto salentino ma c'è una mescola di dialetti: campano, siciliano e, solo a tratti, salentino. L'autrice avrebbe potuto curare di più l'aspetto della lingua di ambientazione
Ambientato nelle terre salentine dagli anni Quaranta agli anni Settanta , “La Malalegna” è una brillante saga famigliare che mette in luce le difficoltà e i sentimenti della famiglia Sozzu, modesti braccianti. Teresa, voce narrante, ci trasporta a Copertino e ci racconta della madre, oggetto di “scuorno” per la sua relazione con il Barone Personé, e di Angelina, sua sorella minore. Angelina, a differenza di Teresa, è spigliata, attraente e affascinante; ella, di natura ambiziosa, sogna un futuro roseo, lontano dalla miseria e dalla povertà. Questo desiderio però la condurrà a un’esistenza difficile e priva di amore e affetto famigliare. Suddiviso in quattro parti, il romanzo mette in luce la rassegnazione, i compromessi, le malelingue e le vendette che segneranno profondamente i legami della famiglia Sozzu. Con uno stile scorrevole e piacevole, Rosa Ventrella ammalia il lettore con un romanzo corale ricco di luci e ombre.
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