Settimo volume della raccolta delle opere di Maigret.
Il mio amico Maigret «Lei era all’ingresso del suo locale?». «Sì, dottore». Inutile correggerlo. Quattro o cinque volte Maigret aveva cercato di fargli dire «commissario». Ma che importanza aveva? Che importanza aveva tutto questo?...
Maigret va dal coroner «Ehi! Dico a lei!». Maigret si girò, come a scuola, per vedere chi stessero chiamando. «Sì, proprio lei, laggiù...». Un vecchietto pelle e ossa, con degli enormi baffi bianchi, che sembrava uscito dalla Bibbia, tendeva il braccio tremante. Ma verso chi?...
Maigret e la vecchia signora Scese dal treno Parigi-Le Havre nella piccola, desolata stazione di Bréauté-Beuzeville. Si era alzato alle cinque, e dato che non si trovava un taxi aveva dovuto prendere il primo métro per la Gare Saint-Lazare...
L’amica della signora Maigret La gallina era sul fuoco, con una bella carota rossa, una grossa cipolla e un mazzetto di prezzemolo, i cui gambi spuntavano dal bordo della pentola. La signora Maigret si chinò per controllare che il gas non si spegnesse, visto che era al minimo. Chiuse tutte le finestre, tranne quella in camera da letto...
Le memorie di Maigret Era il 1927 o forse il 1928. Non ricordo con esattezza le date, e non sono di quelli che conservano scrupolosamente una qualche traccia scritta di ogni minimo fatto che li riguardi – abitudine, peraltro, piuttosto diffusa nel nostro mestiere, e che per qualcuno si è rivelata molto utile, talvolta persino proficua...)