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Si avvicina la terribile guerra del passaggio fra le ere, Markandeya dà ai Pandava una descrizione del kali-yuga, l'epoca iniziata nel 5000 a.C. circa. "L'uomo soffre orribilmente in quel tempo di terrore, soffre per orrori inconcepibili che arrivano sia dal suo interno che dal mondo che lo circonda, vive circondato dalla malvagità e ogni suo respiro è pieno di paura. Nel kali-yuga, i re sono, nella maggior parte dei casi, uomini pieni di rabbia, vanità, lussuria e menzogna, si compiacciono di infliggere tormenti e morte ai loro sudditi, anche a donne e bambini; rimangono al potere per poco tempo, poi cadono, sono famelici e rapaci. Uomini assetati del potere, uomini con grandi carenze interiori e re con il cuore di mostro governeranno la terra; la capacità di fingere di essere grandi uomini verrà scambiata per grandezza e le fanfaronate per eroismo. Saranno riconosciuti capi non gli uomini retti, giusti o saggi, ma solo coloro che hanno accumulato grandi ricchezze con ogni possibile mezzo. L'arroganza e la furbizia verranno scambiate per saggezza e correttezza, la superbia e la sopraffazione di chi alza la voce sarà interpretata come segno di istruzione. Nelle questioni di giustizia solo l'abilità di distorcere la verità peserà nel verdetto finale. Solo i poveri manterranno virtù e onestà, ma i potenti renderanno loro la vita miserevole fino a che non riusciranno a corrompere pure loro. Uomini e donne, oppressi al di sopra di ogni possibile sopportazione, fuggiranno via dalle macabre città di quei re, si nasconderanno fra le montagne in valli segrete, dove ritorneranno alla natura vivendo di miele selvatico, di radici e di frutti, di uccelli e di fiori. La violenza e la guerra si insedieranno nelle città di tutta la terra, terribili guerre e malattie demoniache decimeranno la razza umana. Tutto il mondo sarà coperto da una malsana oscurità e la terra sarà piena di ogni male; la preziosa acqua del suolo si prosciugherà a causa della malvagità dell'uomo; freddo selvaggio, caldo opprimente, siccità atroci e catastrofiche inondazioni terrorizzeranno la popolazione del kali-yuga fino a che la terra non diventerà l'inferno della creazione, dove non si nasce per il piacere, ma solo per espiare i peccati precedenti."
Mahabharata. Libro 3°: Vana Parva. Traduzione dal sanscrito: prof. Ramesh Menon; traduzione dall'inglese: Giorgio Borgonovi e Marco Marzagalli.
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