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La chiara analisi psicologica del rapporto tra madri e figlie emerge in maniera naturale dal racconto di storie di crescita reciproca di questi due pilastri familiari. Madri e figlie diverse o uguali a noi, che comunque permettono di ritrovare più di una verità e tantissima empatia per le situazioni descritte. Consigliato a mamme, figlie e a chi di questo strano rapporto vuole farsi un'idea più chiara.
Davvero un bel libro: ogni storia in qualche misura contiene spunti di riflessione per ogni figlia, anche se non ci si rispecchia esattamente nella medesima situazione della protagonista. E' un libro che si legge velocemente e non si intoppa mai, forse un po' più complessa l'ultima parte. Fa pensare e lascia un segno e questo è l'aspetto che lo rende un buon acquisto!!!
Recensioni
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Il rapporto tra madre e figlia è senza dubbio un elemento fondante e fondamentale della vita e della personalità di ogni donna. Questo bel libro di Anna Salvo ce lo svela in tutta la sua ricchezza e complessità. L'autrice, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, docente di psicologia dinamica all'Università della Calabria, è autrice di numerosi saggi di argomento psicologico, tra cui Depressione e sentimenti, Perversioni al femminile, Il corpo-parola delle donne. Come argomento del suo ultimo volume ha scelto ancora una volta un tema caro all'universo femminile; per raccontarlo però ha abbandonato la forma classica del saggio a favore di un più singolare stile epistolare. Riscrive, infatti, in forma di lettera alla madre le vicende individuali e paradigmatiche di quattro sue pazienti, Elena, Enrica, Erminia ed Emma, che raccontano in prima persona la loro vita e le loro esperienze, cercando di comprendere le ragioni profonde dei disagi esistenziali e psichici che le affliggono alla luce del loro legame con la figura materna. In esse traspare la figura della madre vista nelle sue molteplici declinazioni: come «idolo da venerare, come modello irraggiungibile, come fata benevola, come figura interiore messa da parte, come oggetto di disprezzo e di rancore». Si tratta certamente di storie che «prendono le mosse da una forma di sofferenza psichica e conservano, quindi lo spessore di questioni affettive particolarmente complesse» che sconfinano in patologie quali l'anoressia e le fobie. Come riconosce la stessa autrice, però, i racconti di queste vicende rappresentano per ciascuna donna, anche quella con la storia personale meno travagliata, preziosissimi spunti di riflessione; punti di partenza per un piccolo viaggio dentro se stessa e «attraverso i sentieri tortuosi che l'allontanano dalla madre e, allo stesso tempo, l'avvicinano a lei». La prospettiva finale di questo cammino, sia per le quattro protagoniste delle lettere sia per le lettrici del libro, è quella di conquistare un sentimento di "indulgenza" nei confronti delle proprie madri, ovvero una modalità affettiva capace di «com-prendere» le madri con tutti i loro limiti e le loro ferite e di provarne «com-passione».
Il volume, grazie allo stile semplice e chiaro con cui affronta anche gli argomenti più complessi, si rivolge non tanto agli specialisti quanto all'ampio pubblico femminile, figlie e madri, per cui è stato espressamente pensato e realizzato. Per la sua stessa natura di diario epistolare, si presta ad una lettura scorrevole ed estremamente libera, che può ignorare l'ordine con cui i brani si susseguono nelle pagine e ricrearne uno che risponda maggiormente ai propri interessi. A postfazione del libro, un breve saggio finale, scritto a quattro mani da Anna Salvo con Gabriella Buzzatti, intende dare, a chi lo desidera, la possibilità di mettere a fuoco la questione del legame che avvince e allontana madre e figlia e offrire una testimonianza del procedere della riflessione delle autrici su questo terreno.
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