Madame Bovary
di Gustave Flaubert
"Madame Bovary", apparso a puntate sulla "Revue de Paris" nel 1856 e in volume l'anno seguente, incontrò subito un grande successo di pubblico, dovuto anche al clamore del processo a cui il suo autore, incriminato per oltraggio alla morale e alla religione, fu sottoposto. Incentrato sulla superba figura di Emma Bovary - donna inquieta, insoddisfatta, simbolo di un'insanabile frustrazione sentimentale e sociale - e giocato su un antiromanticismo ideologico e formale di fondo, fin dal primo apparire questo romanzo si impose all'attenzione della critica come il capolavoro assoluto della narrativa moderna: come ha scritto Vladimir Nabokov, "senza Flaubert non ci sarebbe stato un Marcel Proust in Francia, né un James Joyce in Irlanda. In Russia, Cechov non sarebbe stato Cechov". Introduzione di Antonia S. Byatt. Con una nota di Charles Baudelaire.)
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