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La luna dei Daudà. Un viaggio iniziatico o consumato tra la sabbia e il sogno
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La luna dei Daudà. Un viaggio iniziatico o consumato tra la sabbia e il sogno
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La luna dei Daudà. Un viaggio iniziatico o consumato tra la sabbia e il sogno
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Francisco, figlio dell'Occidente "che morde e fugge". Luna, bellissima donna della antica e misteriosa tribù dei Daudà, lasciata tra le dune di un deserto che fa paura per i suoi silenzi, i suoi immensi spazi, l'eterno mutamento. Riconquistare Luna è per Francisco un cammino verso la propria anima, spalancata sull'infinità di Dio e dell'amore: un viaggio iniziatico consumato tra la sabbia e il sogno, che lo porterà tra mille avventure a riconoscere il volto vero dell'amore.
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Autore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2009
Pagine:
144 p., Brossura
EAN:
9788851706258
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Roberto
07 febbraio 2005
L'amore può portare a compiere i gesti più disparati. La sua forza è talmente immensa che può portare un uomo, figlio del suo tempo e della fredda e ipertecnologica civiltà occidentale, a lasciare tutto dietro di sè per affrontare il deserto e le sue insidie alla ricerca della donna amata. In questo secondo lavoro Griffa ci conduce con grande maestria lungo un sentiero avventuroso e sconfinato, bello e terribile allo stesso tempo. L'immensità del deserto, il variegato mondo arabo, i pericoli sempre in agguato ci danno quasi l'impressione di essere parte del tutto, quasi fossimo lì nel bel mezzo della storia che l'autore così sapientemente ha reso reale, fino al sorprendente finale. Oltre alla bravura narrativa occorre sottolineare la precisione descrittiva, frutto di un grande lavoro di studio e ricerca. Complimenti davvero!
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ILEANA
12 novembre 2004
Sono arrivata alle ultime pagine di questo libro come quando si arriva alla fine di un dolce tiramisù fatto in casa dalla nonna; quando ci si accorge che sta per finire, si fanno bocconi sempre più piccoli e gustosi, per lasciarsi "impregnare" il più a lungo e a fondo possibile da quella sensazione di semplice genuinità che si prova assaporando ogni cosa davvero buona. Quindi...cara "nonna", aspetto avidamente la prossima teglia, il mio prossimo dolce. Ripasserò (fino a consumarlo) il fondo della pentola, perchè ho visto angoli così ricchi e cremosi mentre lo mangiavo, da tornare indietro più volte a cercarne le tracce. E questo, (che sia un dolce e soprattutto ancora ancora ancora di più un libro)...MI PIACE.
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DANILO
05 novembre 2004
Questo secondo lavoro di Fabrizio Griffa è la consacrazione di un talento, di uno stile ben determinato. La scrittura semplice e lineare dà sfogo ad una storia avvincente ed allegorica, un viaggio verso l'amore, la semplicità, lo spirito, la Fede. E' raro, secondo me, trovare oggi giorno uno stile di scrittura cosi' delicato, rispettoso, poetico, quindi allo stesso tempo coraggioso perchè controcorrente; l'autore usa la poesia per descrivere luoghi situazioni e sentimenti, e la cultura ed il rispetto per raccontare un mondo religioso diverso e lontano dal nostro, con la capacità e il sentimento di unirli tutt'uno e allo stesso tempo confrontarli con il dovuto riguardo. La massima che apre il romanzo è lo "spirito" del romanzo stesso: lessi quella frase ad una amica, la quale dopo averla ascoltata si commosse; continuando la lettura e arrivando alla fine, mi accorsi che il romanzo stesso piange delle stesse lacrime della mia amica, lacrime di gioia, di fede e d'amore.
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