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Un romanzo molto toccante, che fa riflettere sul senso della vita e sul rapporto genitori-figli. I personaggi sono ben delineati, vivi con loro angosce, paure, rimpianti. È una storia veramente commovente, che consiglio di leggere.
LE QUESTIONI IN SOSPESO DI CLELIA Quando Anna Crisci presentò il suo romanzo “La lista di Clelia” (edito dalla giovane e molto attiva casa Porto Seguro Editore) disse, se non ricordo male, che un giorno aveva trovato una lista che, mi pare, riportava il nome di una certa Clelia. Da lì pensò di scrivere questo romanzo. Non so perché, ma, sentendo la vicenda in questo modo, mi ero immaginato che la lista in questione fosse una lista della spesa e che quindi questo romanzo potesse essere qualcosa dalle parti di “I love shopping” di Sophie Kinsella. “La lista di Clelia” che troviamo in queste pagine, invece, è tutt’altra cosa. Clelia è una donna divorziata da un paio d’anni, con un rapporto difficile sia con la figlia adolescente, sia con la madre e, a un certo punto, decide di mettere ordine nella propria vita. A tal fine scrive la sua lista di cose da fare, non certo di prodotti da comprare. Non saprei se siano davvero le cose su cui puntare nella vita, ma sono comunque un buono spunto, soprattutto se uno si trova, come Clelia soffocata tra una figlia ribelle, che si è alleata con la nonna (e propria madre), e quest’ultima, tormentata dalla superficialità delle amicizie, con una casa piena di cassetti “dove abbiamo lasciato morire i nostri sogni”. A tormentarla è, soprattutto, il rapporto con la figlia Sofia, verso la quale riversa quasi tutto il proprio amore, “perché i figli, soprattutto, sono dei giudici severi”. “I figli sanno far male e noi genitori rimaniamo disarmati, mentre il nostro primo pensiero è non ferirli altrettanto profondamente”. Del resto “non esiste genitore che non abbia sbagliato qualcosa”. A farla cambiare è un incidente in auto che continua ossessivamente a rivivere nei propri sogni. Questo è la chiave per una svolta, che fa di questo romanzo qualcosa di più.Insomma, un bel finale, che dà brio a un romanzo piacevole e ben scritto.
Una vera sorpresa per essere un'esordiente. Impossibile, dopo averlo finito, non fermarsi a riflettere. Consigliato
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