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Raccolta curata in ogni minimo dettaglio. Raramente mi ero imbattuta in alcuni versi di Hölderlin e grazie all'editore Adelphi ho avuto modo di apprezzare fino in fondo questo autore superbo.
leggetele, leggete tutte le poesie contenute in questo libro, dalla prima all'ultima, apprezzatele, rileggetele, affezionatevi.. la poesia è una musica, una musica dove ogni nota ha un suo significato, ogni significato una sua parola, ogni parola una sua musicalità. tradurre con uguale significato letterale una lingua in un'altra lingua non è la stessa cosa: la musica cambierebbe, ogni suono, per ogni senso di cui l'autore si era servito per esprimere ciò che voleva esprimere, in ogni caso muterebbe. il traduttore deve fare una scelta: restituire al lettore lo spirito del poeta (seppur indubbiamente filtrato da lui stesso), oppure darne una traduzione precisa, puntuale, ma forse fredda e impersonale. la questione verte sul fine della "traduzione", che a sua volta dipende dal fine lettore. a mio avviso il poeta traduttore, o meglio, il filologo in questione (enzo mandruzzato), ha scavato sondando nel più profondo spirito holderliniano per ricavarne l'essenza, la potenza e la carica emotiva del suo spirito, elevando la traduzione a sua volta a poesia stessa. la poesia va tradotta solo ed unicamente attraverso la poesia, altrimenti che senso avrebbe? ma questo, in fondo, dipende esclusivamente da noi.
Iniziamo col dire che prima di tutto non si tratta assolutamente di un'edizione completa di tutta l'opera lirica, come indicato nella presentazione. Secondo: la traduzione dei testi è alquanto arbitraria, vengono tradotti termini che il poeta non ha usato, sviando completamente il gusto di alcune ricercatezze poetiche, senza contare che a volte la traduzione mette addirittura in confusione circa l'interpretazione dei testi. Per finire il saggio del curatore è davvero illeggibile. Ci si domanda come una casa seria come l'Adelphi abbia potuto pubblicare un testo del genere.
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