Per ottant'anni il vecchio Ebenezer Le Page è rimasto fedele a due cose: l'isola di Guernsey e Liza, l'unico vero amore della sua vita. Anche il carattere, solitario e caparbio, è rimasto immutato. Dunque chiunque si trovi ad avere a che fare con lui è avvisato. Eppure, seguendo il suo racconto, ci rendiamo conto che resistergli è impossibile, tanto appassionato, esilarante, commovente e fiero egli sa essere nel ricordare la propria esistenza. Prima la singolare famiglia d'origine, dominata dalla figura della madre, poi le amicizie e la scoperta dell'amore, lo scontro con il dolore, le liti, le risate, gli incantevoli tramonti sul mare e lo spettacolo della natura indomita su un'isola molto speciale. Insomma la vita, come tutti la conosciamo. Ma ciò che caratterizza questo romanzo è che nel suo mondo ritroviamo il nostro, e perdersi è impossibile quando veniamo guidati da una voce indimenticabile e unica come quella di Ebenezer, come unica è stata l'avventura che portò alla scoperta di questo libro. L'autore, G.B. Edwards, ricevette solo rifiuti e non vide mai pubblicata la sua opera, che uscì postuma nel 1981, grazie alla testardaggine di un giovane professore al quale l'autore aveva lasciato il manoscritto in eredità. A quel punto, a pareggiare i conti con la sua precedente sfortuna editoriale, ci pensarono i giudizi entusiastici di scrittori come John Fowles, William Golding e Harold Bloom, che lo inserì nel "Canone occidentale" Postazione di Edward Chaney..)
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