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Dello scrittore cubano Guillermo Cabrera Infante, esule dal suo paese dal lontano 1965, il lettore italiano ha già a disposizione i romanzi Tre tristi tigri ??? e L'Avana per un infante defunto ???, oltre alla raccolta di articoli giornalistici dal titolo Mea Cuba??? tutti editi dal Saggiatore ???. Al lettore che conosce l'opera di Cabrera Infante non sfuggirà l'assenza dell'Avana - città ossessivamente protagonista, con rabbia e con nostalgia, dei suoi romanzi - in questa raccolta di memorie e divagazioni a partire da città in cui lo scrittore ha vissuto (Madrid, Bruxelles, Londra) o in cui è transitato portandosi via più di un'impressione (Los Angeles, Las Vegas, Miami, New York, Rio, Bahia, Parigi). A ben guardare, però, questa rimozione malinconica dell'esule - anche di quello volontario come Cabrera Infante - alimenta queste pagine in cui, come si legge nel brano introduttivo, l'autore ha cercato "in altre città lo splendore che fu dell'Avana". Non si tratta, ovviamente, di un "Baedeker" tradizionale, anche se, per alcune città da lui maggiormente conosciute - come Londra, in cui risiede - lo scrittore ci fornisce veri e propri itinerari da seguire e consigli per lo shopping. Si tratta, invece, di un arguto viaggio dell'intelligenza e della memoria - personale, letteraria e cinematografica - attraverso luoghi che lo sguardo sensibile dello scrittore finisce per reinventare, anche grazie ai suoi stravaganti giochi con la toponomastica, svelando paesaggi che credevamo fin troppo conosciuti.
Vittoria Martinetto
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