Juan José Saer è stato uno scrittore argentino di origini siriolibanesi. Sceneggiatore e autore di romanzi e liriche, ha fatto riferimento ai miti, alle tradizioni e alla storia argentine (secondo i modelli del realismo e del regionalismo) senza disdegnare lo sperimentalismo. Ha mostrato un certo gusto, di tipo onettiano, per la ripresa di personaggi in romanzi diversi. , i suoi riferimenti principali erano i classici: Flaubert, Faulkner, Proust, Beckett. È stato un autore unico, che ha saputo esplorare abilmente i generi più diversi, dal romanzo storico al noir, per cercare di indagare quella che lui stesso ha definito “la fitta foresta del reale”. Fra le opere si ricordano, oltre ai racconti, i romanzi filosofico-storici (L’arcano, El entenado, 1983, favola filosofica sulla scoperta delle Americhe, ripubblicato in Italia da La Nuova frontiera nel 2023 con il titolo Il testimone; L’occasione, La ocasión, 1986; Le nuvole, Las nubes, 1997), i romanzi che evocano il clima di violenza politica sotto la dittatura (Nessuno, nulla, mai, Nadie nada nunca, 1980; Glossa, Glosa, 1985), la raccolta poetica L’arte di narrare (El arte de narrar, 1977, che mescola programmaticamente lirismo e intenzione narrativa) e saggi critici di successo, tra i quali Il fiume senza rive (El río sin orillas, 1991, nt).