(Brescia 1851 - Milano 1910) scrittore italiano. Visse quasi sempre a Milano, nella temperie di una società postrisorgimentale ormai antieroica, dedita all’industria e ai commerci. Di questa umanità affaristica, dei suoi vizi e delle sue ipocrisie, R. fu osservatore assiduo ma non profondo, spesso animato da una vena satirico-pessimistica. La via del successo gli fu aperta dal romanzo Mater dolorosa (1882), cui seguirono altre opere narrative: Le lagrime del prossimo (1888), Il primo amante (1892), La baraonda (1894), Il tenente dei lancieri (1896), L’idolo (1898). Altrettanto entusiastiche furono le accoglienze incontrate dai suoi drammi, come La trilogia di Dorina (1891) e soprattutto Romanticismo (1901), che riagita con accenti melodrammatici le idealità del risorgimento. Il suo ambizioso proposito di riprodurre i molteplici aspetti e contrasti della società italiana non fu sorretto da un adeguato vigore intellettuale, e il successo delle sue opere fu tanto ampio quanto di breve durata; stilisticamente grossolane, esse restano comunque un interessante documento di certo gusto borghese tardo-ottocentesco.