È stato artista, poeta, biblista, intellettuale, fondatore di riviste e iniziative culturali, promotore di talenti artistici e convinto assertore dell'intrinseco valore dell'avanguardia.
È vissuto a Firenze, a San Paolo del Brasile e soprattutto a Roma, dedicandosi a studi di filologia semitica – forte anche dei suoi trascorsi presso il Pontificio Istituto Biblico, dal quale era fuoriuscito – e paleogreca, e collaborando con artisti sia italiani che stranieri.
Collaborò a "La Difesa della razza" e fu tra i firmatari del Manifesto della razza fascista.
È ritenuto fra i precursori della neoavanguardia, del Gruppo 63 e dei Novissimi. Va senz'altro ricordato il suo impegno per far emergere personalità rilevantissime come quelle di Burri, Mirko, Novelli, Debernardi, Mario Francesconi e, in anni più recenti, Claudio Parmiggiani, Mimmo Paladino, Gian Ruggero Manzoni, Gino De Dominicis.
Negli anni cinquanta sperimenta una scrittura matrice del plurilinguismo, dove si compenetrano: il francese, l’inglese, lo spagnolo, il provenzale, il portoghese, il latino e il greco, il dialetto milanese.
Allergico alla lingua cosiddetta "Ytaglyana" (da lui ritenuta lingua di schiavitù), persegue un'integrazione molto audace fra le lingue morte e quelle vive, avvalendosi della sua profonda conoscenza delle etimologie.
Nel mentre, lavora con grandi artisti internazionali come Rothko, Duchamp, Matta, e con altri, italiani, come Schifano, Turcato e Lo Savio.
Pubblica su "Il Meridiano" e su "Letteratura", "Il Frontespizio". Collabora con "Malebolge", "Tam Tam", "Baobab", "Ana Eccetera", "Documento-Sud", "Linea-Sud", "Continuum".