(Il Cairo 1912 - Parigi 1991) poeta francese. Visse in Egitto fino al 1957 quando, espulso perché ebreo, si stabilì a Parigi. È autore di liriche e di prose poetiche, raccolte in Costruisco la mia dimora (Je bâtis ma demeure, 1959), e di un interessante diario, Il libro delle interrogazioni (Le livre des questions, 1963, nt), seguito dal Libro delle somiglianze (Livre des ressemblances, 1976-80) e dal Libro della sovversione non sospetta (Le petit livre de la subversion hors de soupçon, 1982). Tra le opere successive si ricordano: Il libro del dialogo (Le livre de le dialogue, 1984), Il libro della condivisione (Le livre du partage, 1987) e Il libro dell’ospitalità (Le livre de l’hospitalité, 1991, postumo). In essi J. rimedita l’avventura stessa della scrittura nonché il rapporto della scrittura con il silenzio e la parola. Lo stesso tema si ritrova nel libro-conversazione con M. Cohen, Dal deserto al libro (Du désert au livre, 1980). Uno dei motivi più originali dell’opera di J., attentissima ai valori fonici e non priva di rapporti con l’esperienza surrealista, è infatti che il libro in via di stesura si pone non solo come oggetto ma anche come soggetto, non solo come «servitore» ma anche come «padrone» del suo autore.