(Bologna 1923-2012) poeta e narratore italiano. Redattore, con F. Leonetti e P.P. Pasolini, della rivista bolognese «Officina», nel 1961 fondò il periodico «Rendiconti». La sua poesia nasce come prezioso tessuto lirico (Poesie, 1942; Poesie per l’amatore di stampe, 1954; Il margine bianco della città, 1955), ma con Dopo Campoformio (1962) compie una svolta decisiva, abbandonando i moduli tradizionali per un discorso lungo, sorretto da ragioni etiche e da un’acre ironia politica. Analoga la curva dell’opera narrativa che, dopo Caccia all’uomo (1959), perviene alla prova assai impegnativa di Registrazione di eventi (1964) e di I diecimila cavalli (1976), dove la denuncia sociale e l’amarezza per la «degradazione collettiva» si alternano su un fondo di disperazione lucida, di carattere insieme esistenziale e storico. R. è anche autore del dramma politico Unterdenlinden (1965) e di versi ciclostilati, polemicamente diffusi fuori commercio (Le descrizioni in atto, 1969; Materiale ferroso, 1977). Escono, a partire dal 1984, le prime parti di un progetto poematico intitolato L’Italia sepolta sotto la neve (Premessa: il tempo getta piastre nel Lete, 1984; Parte prima: fuga dei sette re prigionieri, 1989; Parte seconda: la natura, la Morte e il tempo osservano le Parche, 1993). Nel 1993 ha pubblicato una nuova raccolta, Il libro Paradiso, e nel 1995 Manhattan: racconti minimi per il teatro.