I libri, per chi li ama come Giulia Alberico, sono creature con un odore, un sapore e un'anima che si confonde con la nostra. In questo denso e fulgido diario di lettrice sfilano come una collana di meraviglie lungo il corso di una vita, dai primi anni Cinquanta fino alla maturità di una donna che fa delle parole il suo mestiere. Paesaggi agresti e cittadini, figure care riemerse da un pozzo di memorie, aneddoti privati ed eventi collettivi si intrecciano in un continuo gioco di rimandi agli autori e autrici frequentati. Ricomponendo i tasselli di una cospicua formazione letteraria ci accorgiamo così di assistere allo svolgersi di un'autobiografia in tralice. E la grazia di uno stile ovunque terso e armonico realizza finalmente un solo affresco, una sola esemplare comunione tra vita vissuta e miracolosamente lievitata dalla carta.)
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