Saggista e critico.
Ancora giovane, incontrò e conobbe Samuel Taylor Coleridge, diventandone fervente ammiratore (ma restando fedele - a differenza di Coleridge - agli ideali di giustizia sociale professato in un primo tempo anche dal grande poeta).
Dopo aver intrapreso un tentativo poco fruttuoso con la pittura, Hazlitt esordì in ambito letterario con il saggio Principles of human action (1806).
L'anno seguente, con A reply to the essay on population, prese posizione nella controversia suscitata dalle teorie economiche di Malthus.
I suoi saggi politici vennero raccolti in Politic essays (1819).
Altri saggi sono raccolti in The round table (1817), Table talk (1821-22) e The plain speaker (1826).
Fu critico letterario e anche in questa veste conobbe un certo successo; con Characters of Shakespeare's plays (1817), A view of the English stage e Lectures on the English poets (1818), English comic writers (1819), Dramatic literature of the age of Elizabeth (1821), diede un importante contributo all'apprezzamento di Shakespeare e dei poeti e commediografi elisabettiani.
A questi si aggiunsero nel corso del tempo alcuni saggi critici sui suoi contemporanei e una voluminosa biografia Napoleone Bonaparte (1827-30).
In Italia, fra le sue opere in commercio, citiamo i libri pubblicati da Fazi, L'ignoranza delle persone colte e Il piacere dell'odio.