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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2011
Antiseri è stato divulgatore in Italia dell'opera di Popper. E da una riflessione del filosofo austriaco prende le mosse per sviluppare un ragionamento che condivide con una crescente schiera di intellettuali nostrani: cristianesimo e cultura liberaldemocratica sono non solo compatibili, ma connessi l'uno all'altra. Più precisamente, la tradizione cattolica avrebbe attribuito da sempre un valore centrale alla coscienza e al diritto a un giudizio personale. Nel volume popperiano La società aperta e i suoi nemici si legge che i più importanti principi politici occidentali, come umanitarismo, libertà ed eguaglianza, li dobbiamo all'influsso del cristianesimo. Ancor più precisamente, Popper fa riferimento ai "primi cristiani". E un po' tutto il liberalismo cattolico italiano più recente, passato in rassegna da Antiseri, suggerisce al lettore l'idea che la matrice del cristianesimo più feconda e più sensibile nei riguardi dell'idea e della pratica della libertà sia piuttosto quella evangelica. È indubbio che tra il Seicento inglese e il Settecento nordamericano si sia consumato il passaggio dalla libertà religiosa alla libertà politica, e questa si sia fortemente servita di esempi e riserve provenienti dal dissidentismo religioso cristiano non-anglicano e anti-papista. Questa piccola antologia complica un tale discorso. Il lettore troverà brevi ritratti intellettuali di Gioberti, Rosmini, Sturzo, ma anche di nomi meno noti del pensiero cattolico liberale italiano, e riterrà possibili anche percorsi cattolici al liberalismo e al liberismo. Pur tra loro diversi, cruciale è per tutti l'idea di "persona". Quel che qui manca dovrà essere oggetto di un'altra antologia: il contributo al "non liberale" pensiero utopico-rivoluzionario tanto del cristianesimo primitivo quanto del neomodernismo post-conciliare.
Danilo Breschi
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