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Un libro che è un manifesto contro la violenza dell'eteropatriarcato presente nella società e nelle istituzioni, ma anche una celebrazione del corpo, della sessualità femminile, e un inno alla capacità rivoluzionaria del linguaggio, strumento potente e anticonformista.
«Divertente e politicamente scorretta, trasgressiva, viscerale, combattiva e tenera allo stesso tempo» – Esquire
«Una delle scrittrici più originali dell'attuale scena letteraria» – La Vanguardia
«Una forza della natura... Una scrittura vigorosa che si colloca agli antipodi del politicamente corretto» – ABC
«Cristina Morales ha un talento indiscutibile, sfrontato e a tratti stupefacente» – El Periódico
«Una scrittrice raffinata e temeraria, con uno sguardo unico e penetrante, che la distingue tra le proposte letterarie del momento» – Mercurio
«La genialità di Cristina Morales è evidente... e fa di lei un punto di riferimento della più recente narrativa spagnola» – El País
Quattro giovani donne condividono un appartamento con un bel terrazzo a Barcellona. La loro vita, però, è tutt'altro che semplice: Nati, Patri, Marga e Àngels sono legate da un rapporto di parentela e da quella che la medicina e lo Stato definiscono disabilità intellettiva. Femminista, anarchica, disinibita, Nati, affetta dalla «sindrome dei Pannelli», spesso finisce nei guai. Lo sa bene Patri, che teme di perdere la casa per via di quelle intemperanze, e sarebbe un gran peccato, vista la fatica che hanno fatto per togliersi dal giro delle residenze protette della Generalitat... Ma il vero rischio, in questo momento, sta nella scelta di Marga, che di punto in bianco ha deciso di andare a occupare un appartamento con un buco sul tetto, dove manca tutto, però ha la libertà di stare con chi vuole senza essere controllata. Accompagnato di volta in volta da una protagonista diversa, il lettore ricostruisce il mosaico della vita delle quattro cugine e, grazie al romanzo autobiografico che Àngels sta scrivendo con la tecnica della «lettura facilitata», si affaccia sul loro passato: l'infanzia in un piccolo paese di campagna, la povertà, la lotta per sottrarsi a una condizione d'inferiorità.
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