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Anno edizione: 2015
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Romanzo ricevuto in regalo da mia figlia, tante le aspettative, poche quelle riscontrate. Non mi ha convinto.
Recensioni
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Questo è un libro che parla di persone.
È un libro che parla di creature che vivono e respirano attorno a noi e che hanno bisogno del nostro amore. È un libro che spiega come i libri riescano a unire le persone, e come quel legame possa durare una vita intera.” (p. XV)
Alice è una ragazzina intelligente, curiosa e sensibile. La sua materia preferita è narrativa, perché quello che ama più di tutto sono i libri e le storie che essi raccontano: “Inglese era, ed era sempre stata, la materia in cui andavo meglio. La adoravo. Inglese significava storie: si scrivevano, leggevano o discutevano storie.” (p.124).
All’origine di tanta passione, c’è una consuetudine che Alice ha condiviso con il padre per tante, tante sere trascorse insieme, un dolcissimo segreto che l’autrice Alice Ozma ha voluto condividere con i lettori in questo intenso romanzo.
All’età di nove anni, Alice stringe con il padre, insegnante elementare e bibliotecario, il patto della lettura ad alta voce: ogni sera, per 100 giorni, leggeranno qualche pagina insieme prima di mezzanotte. Bastano solo dieci minuti, ma i due dovranno rispettare la promessa e non perdere il prezioso appuntamento con la lettura. Entusiasta all’idea di condividere questi momenti con il genitore, Alice alza subito la scommessa e propone 1000 notti. I libri che vengono scelti, dal padre o insieme, formeranno quella che i due chiameranno “La Serie”; in situazioni fuori dall’ordinario, che siano viaggi o uscite serali, o in mancanza di libri, può andare bene anche una ricetta, un menu, un calendario, un volantino. E se la ragazzina si ferma a dormire da qualche amica, allora al padre toccherà leggerle per dieci minuti al telefono.
Vi sembrano tante 1000 sere? Bhe, sappiate che i due continueranno a leggere insieme per ben nove anni, fino alla partenza di Alice per il college!
Quella che all’inizio è stata un’idea dettata dall’esigenza di superare la separazione tra i genitori e l’allontanamento della mamma da casa, un rito rassicurante per condividere le emozioni e superare la malinconia, diventerà per padre e figlia una preziosa opportunità per creare un legame unico, forte e costruttivo. Ogni lettura sarà l’occasione per confrontarsi sulle storie, ma, soprattutto, sulle giornate trascorse, sui progetti futuri, sulle piccole grandi domande che la vita ti pone davanti. Momenti intensi capaci di legare e coinvolgere chi legge e chi ascolta, di rinsaldare l’amore tra genitore e figlia, di superare le incomprensioni colmando per quanto possibile la distanza tra due generazioni . Quanto conforto, quanto affetto, può dare una voce amata che legge qualcosa per noi? E se a volte è difficile trovare le parole per affrontare un momento delicato, un libro può suggerirci con discrezione quello che non riusciamo a dire spontaneamente…
Un romanzo di formazione sensibile e tenero, che non manca di ironia e spensieratezza, di momenti intensi e più difficili superati grazie alla voglia e alla capacità di stare insieme; una bella storia sul rapporto tra un padre e una figlia, fatto di scambio reciproco e condivisione. Leggere ad alta voce è un’attività coinvolgente per un genitore e per il proprio figlio: rafforza la relazione, sviluppa i processi cognitivi del bambino, arricchisce il vocabolario, ma è soprattutto uno scambio d’amore, di tempo e attenzione. I libri hanno il grande potere di farti volare con la fantasia, trasportarti lontano nel tempo e nello spazio, trasmettere emozioni, stimolare le idee, sviluppare la sensibilità. In un libro puoi trovare un amico, un confidente; da una lettura possono scaturire grandi riflessioni, essere tratti insegnamenti; tra le pagine puoi trovare quella spinta che ti serve per cambiare, crescere, maturare…trasmettere la passione per la lettura: quale regalo migliore potrebbe fare un genitore al proprio figlio?
Ricordo ancora con tenerezza e trasporto le letture serali con mio padre, una rivisitazione in chiave fiabesca della Divina Commedia che, senza tradirne la natura poetica, veniva adattata per me e mio fratello, rapiti e un po’spaventati da quelle parole un po’oscure e dalle immagini del cane a tre teste, dei Giganti, del Minotauro…
E quanto ci siamo divertiti, più grandicelli ma ancora desiderosi delle nostre serate di lettura, con le avventure raccontate nei libri di Jules Verne? Abbiamo girato il mondo, veleggiato coi pirati, esplorato le profondità marine senza mai lasciare la nostra cameretta, ma provando la vivida sensazione di aver viaggiato per mondi fantastici in compagnia di papà!
Recensione di Chiara Barra
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