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Recensioni Lettera d'amore allo yeti

Lettera d'amore allo yeti di Enrico Macioci
Recensioni: 4/5
Macioci riesce, con straordinaria efficacia, a tratteggiare i passaggi più oscuri dell'animo umano e al tempo stesso a raccontare con delicatezza il rapporto tenero ed esclusivo tra un padre e un figlio.

«"No, Nic. Non l'ha presa lo yeti."
"Peccato" commentò. Non mi toccava più la schiena con le mani e per un secondo temetti che fosse scomparso.
Invece soggiunse: "Peccato che non l'ha presa lo yeti, papà. Almeno potevo chiedergliela indietro."»


Come si fa a sopravvivere quando la tua giovane moglie ti è morta accanto, una notte, andandosene in un istante e lasciandoti solo con un figlio di nemmeno sei anni? Riccardo non lo sa come si fa, ma in qualche modo ci sta riuscendo. Sono passati otto mesi da quando Lisa non c'è più, e padre e figlio si sono trasferiti per l'estate in una casa al mare, acquistata poco tempo prima della scomparsa di Lisa. Nicola è un bambino sveglio e sensibile, e ha una grande passione per lo yeti: è il suo argomento di discussione preferito, ne è affascinato e un po' lo teme. Riccardo è tormentato da un sogno ricorrente, le sue notti sono agitate e gettano ombre sulla quiete del comprensorio in cui abitano. Che significano le ambigue considerazioni della signora Lepidi, un'anziana untuosa che pare al corrente di pericolose verità sull'identità di un comune vicino di casa, Teodoro Inverno, un uomo massiccio e solitario con cui Nicola si ferma per ore a chiacchierare, inspiegabilmente calamitato? Le giornate scorrono, nei ritmi quotidiani della villeggiatura. Nicola ogni pomeriggio partecipa alle attività organizzate da una giovane animatrice dell'hotel vicino. Riccardo lo sorveglia dai tavolini del Long John Silver, un bar sulla spiaggia gestito da Walter, col quale ha in comune una passione per Stevenson e per i discorsi filosofici. Intanto conosce Ismaela, una cameriera affascinante, che sembra nascondere un segreto. La speranza di una ritrovata normalità carezza la mente di Riccardo, ma la tenebra torna ad assediare la sua vita e quella di suo figlio. L'animatrice cui Nicola si era affezionato scompare all'improvviso. Ogni ricerca si rivela inutile e Riccardo scopre che in quello stesso punto sono già sparite quattro persone negli ultimi anni... Chi è l'individuo che appare in certi scatti fotografici e le cui mani hanno qualcosa di mostruoso? E perché ogni volta che passa accanto a un chiosco abbandonato a forma di limone Riccardo viene assalito da un brivido? Con un libro sorprendente per originalità e qualità della scrittura, Macioci si conferma uno degli autori più interessanti della sua generazione. Lettera d'amore allo yeti è un romanzo che sfugge alle classificazioni, un testo senza tempo, sospeso tra E.T.A. Hoffmann e Stephen King, spaventoso e lirico, capace di inquietare e sedurre con le sue atmosfere. )
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