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2
2009
Tascabile
1 aprile 2009
XIV-131 p.
9788817028370

Descrizione

Il libro è il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternità non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile. Una donna di cui non si conosce né il nome né il volto né l'età né l'indirizzo: l'unico riferimento che viene dato per immaginarla è che vive nel nostro tempo, sola, indipendente e lavora. Il monologo comincia nell'attimo in cui essa avverte d'essere incinta e si pone l'interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringerlo alla vita? Piacerà nascere a lui? Nel tentativo di avere una risposta la donna spiega al bambino quali sono le realtà da subire entrando in un mondo dove la sopravvivenza è violenza, la libertà un sogno, l'amore una parola dal significato non chiaro. Con la prefazione di Lucia Annunziata.

Valutazioni e recensioni

4,7/5
Recensioni: 4/5
(98)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Storia personale della gestazione e aborto spontaneo. Il romanzo illumina il lettore sul pensiero della Fallaci sul rapporto uomo donna, sulla necessità di affermazione nel mondo che pure sembra non piacere. Una donna istaura un dialogo con il bambino che ha in grembo. Prima delicato e amorevole ma poi via via sempre più conflittuale. Man mano che la gestazione va avanti e si presentano dei momenti di controllo e le nausee o altri fastidi la protagonista esprime una insofferenza. Non accetta che questa situazione non permetta di vivere esattamente come prima basandosi dell’affermazione che la gestazione “non è una malattia” e che quindi LEI non deve modificare niente del suo vivere. Ci sono passaggi di orgoglio femminile sul volere mantenere il bambino quando altri suggeriscono l’aborto. Poi la protagonista si ribella alle modalità di vita di una gestante e decide, anche in presenza di una gravidanza problematica che si manifesta, di non limitarsi e intraprende un viaggio di lavoro che poi si rivela fatale per il feto.. Discetta e non accetta che la gestazione sia solo della donna. Dimostra una immaturità e una non accettazione di se come appartenente all'universo femminile. Cerca in tutti i modi di giustificare la sua scelta con processi e analisi interiori e della società crudele che assegna alla donna il compito di gestazione. Il libro scopre il carattere di Oriana che nella sua vita ha voluto dimostrare, prima a se stessa che agli altri, che una donna non è meno di un uomo. Ma la persona che ha questo assillo considera se stessa come minore già in partenza e entra in guerra con il mondo.

Recensioni: 5/5

Il primo libro della Fallaci per me, l'ho trovato struggente ma delicato al tempo stesso. La scrittura è tagliente, ma anche elegante. È un flusso di coscienza che scorre, doloroso ma necessario. Ancora attuale e proprio per questo ancora devastante. Lo consiglio!

Recensioni: 5/5

Stile scorrevole e parole toccanti, decisamente da leggere.

Recensioni: 5/5

Struggente, intenso, emozionante.