Un testo che lancia il guanto della sfida a quella parte del mondo giovanile che ha costruito la propria fortuna su una critica radicale e massimalista dell'economia di mercato. L'autore "per dialogare coi giovani e con chiunque lo legga ha scelto due temi che più giovanili di così non si trovano: la globalizzazione e la scuola". Ma questo saggio è soprattutto una riflessione sulle ragioni morali che militano a favore della ferrea limitazione del potere burocratico e contro l'arroganza del ceto politico. Passando poi ad analizzare il sistema di istruzione italiano l'autore esalta la libertà educativa, mette sotto accusa ogni intrusione statale in tale ambito e propone la più netta "separazione" tra Stato e scuola. )
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