Ritorna in libreria in perfetto fac-simile, in 1.000 esemplari numerati, il primo mitico volume pubblicato da Skira nel 1931.
Nel 1931, grazie all’aiuto di Jacqueline Apollinaire, il giovane Albert Skira, all’età di 25 anni e su suggerimento di Pierre Matisse, convince Pablo Picasso a illustrare con trenta acqueforti le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone. L’eccezionale edizione, tirata in 145 esemplari, è il primo titolo della neonata Skira, cui faranno presto seguito le Poesie di Mallarmé con ventinove acqueforti originali di Henri Matisse e Les Chants de Maldoror illustrati da Salvador Dalí con quarantadue incisioni. In occasione del novantesimo compleanno della casa editrice, Skira pubblica una edizione anastatica dell’opera, solo minimamente variata dal formato originale in accordo con la Amministrazione Picasso. Il volume conta 412 pagine comprese le 30 acqueforti nel testo e fuori testo. Il fac-simile è perfetto. Il volume, in formato 24 x 30,5 centimetri è rilegato con rivestimento in carta e impressioni a caldo, come la prima edizione del 1931, l’opera è contenuta in un box di plexiglas che, con le Metamorfosi, reca una brochure illustrata in edizione italiana che narra la nascita e la storia di questo mitico volume. Le Metamorfosi di Ovidio in 11.995 versi e XV libri raccolgono e rielaborano oltre duecentocinquanta miti greci, e sono state definite una “enciclopedia della mitologia classica”. Le acqueforti di Picasso fuori testo, centrate su quindici miti, sono di una omogeneità rara, in uno stile dai contorni puri e di un erotismo discreto. Le acqueforti che si trovano in testa ai capitoli, al contrario, si liberano dei vincoli del testo e rappresentano volti, studi di nudo ed una deliziosa litote del corpo femminile (XXVII incisione). Il libro fu stampato il giorno del cinquantesimo compleanno di Picasso e fu definito da Christian Zervos di “una bellezza quasi dorica”.
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