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Spesso in classe mi capita di affermare che, se si capisce il suo titolo, un testo è già per metà compreso. Del titolo di questo libro mi pare utile evidenziare due elementi: la parola "volti" e il fatto che sia usata al plurale. Che cos'è un "volto" se non l'aspetto esteriore di una persona? Non è la persona, ma il modo con il quale essa si presenta agli altri. Se a ciò si aggiunge poi che in latino "persona" significa anche "maschera" - e la cosa sa già di Pirandello - la commedia (o la tragedia) degli equivoci può avere inizio. Ed ecco il plurale di cui sopra. Già, perché durante la vita e la carriera letteraria di Leopardi i "volti" di Dio (o di chi per Lui: il dio cattolico, la Natura, la materia, il Nulla, il Male, Arimane...) sono davvero molti e ogni volta che sembra averlo trovato (o perso) la ricerca non sembra mai conclusa. Borzì prova a mettere ordine tra le "tappe del cammino religioso del Leopardi" (p. 9) e invita a mettere da parte le etichette di "ateo" e "nichilista" che spesso sono state assegnate al grande Recanatese. Il libro è stimolante, ben scritto e ricchissimo di note e di riferimenti puntuali soprattutto ai "Canti" e allo "Zibaldone" (ma non solo); i suoi aspetti a mio avviso più positivi sono la grande attenzione dedicata da un lato al rapporto tra Leopardi e la Bibbia e dall'altro all'influsso esercitato dall'educazione religiosa ricevuta in famiglia. Al termine della lettura - per quanto può valere la mia opinione - rimango dell'idea che l'atteggiamento di Leopardi verso il problema religioso sia da ultimo definibile come agnostico a livello metodologico in virtù del suo relativismo conoscitivo, un agnosticismo inquieto e oscillante fra la sete di senso connaturata nell'uomo e l'ammissione razionale della mancanza di un senso ultimo delle cose.
Libro serio, colto, riflessivo e affascinante. L'autore, Salvatore Borzì, con dovizia di particolari e stile semplice ma raffinato coglie dietro il poeta di Recanati una luce divina, una religiosità che altri critici o autori di libri di testo scolastici negano. Ne consiglio vivamente la lettura perchè l'autore non si smentisce mai!
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