Pochi storici dell’arte hanno scosso il corso tranquillo della nostra disciplina accademica quanto Leo Steinberg (1920-2011). Dagli affreschi del Rinascimento (Leonardo, Michelangelo), fino all’arte americana del dopoguerra (De Kooning, Rauschenberg), passando per l’architettura barocca (Borromini), per la scultura di Rodin e per l’arte di Picasso, non c’è stato artista noto, o movimento artistico, che non sia stato posto sotto una nuova luce dalle ricerche di Steinberg. Che lo si associ a Other Criteria, a Leonardo’s Incessant Last Supper, oppure a La sessualita di Cristo nell’arte rinascimentale e il suo oblio nell’epoca moderna, ogni suo libro colpisce per la sua originalità, per l’erudizione, per il modo in cui le opere sono restituite in tutta la loro complessità storica, plastica, formale e spaziale, e per un certo modo, alquanto singolare, inatteso e ironico, di esporre le sue osservazioni e interpretazioni. Se Steinberg gode oggigiorno di un’innegabile reputazione, i suoi scritti e la sua concezione della storia dell’arte, al contrario, sono stati poco indagati dal punto di vista della storia della Storia dell’arte. Nonostante il suo ruolo nella storia artistica, culturale e intellettuale del XX secolo, la sua vita, la sua formazione, il suo percorso accademico, la sua posizione storica, la sua scrittura e la sua pratica storico-artistica sono ancora scarsamente considerati. È questo l’obiettivo del presente libro che tenta di riattivare l’eredità intellettuale di Leo Steinberg per smuovere una pratica storico-artistica solitamente monotona, troppo poco audace e poco irriverente. Leo Steinberg Now! Un invito che ci auspichiamo possa condurre a pensare, leggere e osservare le opere d’arte in un modo diverso grazie a Leo Steinberg.
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