L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2007
Promo attive (0)
Considerata nei motivi caratterizzanti, la biografia di Jones colpisce per il partito preso pro mercato (decisamente antifrancese: la figura di André Malraux è tratteggiata in modo ridicolo) e il petulante pathos messianico, per cui tutto, in particolare la vita di Castelli e i "movimenti" artistici supportati dalla galleria, acquistano dimensioni superlative, inoppugnabili. Educati da quasi tre decenni di pensiero post storico e transavanguardistico, in Italia non siamo soliti interpretare la storia recente dell'arte come un agone, il frenetico susseguirsi di generazioni specializzate e ipercompetitive, pronte a dare battaglia, a modificare archivi o agende ogni cinque anni: è senz'altro una nostra debolezza. Pure la ricostruzione che Jones dà della scena dell'arte newyorkese degli ultimi cinquanta anni è proprio questa, nella sua drammaticità e al tempo stesso nel suo brusco vigore. New Dada contro espressionisti astratti, minimal contro pop, concettuali contro tutti, transavanguardisti contro concettuali: l'eroica sequenza edipica attraversa l'intera narrazione. Castelli emerge come un mercante abile e signorile, giustamente descritto nelle motivazioni di stile e patrocinio culturale che impediscono di assimilarlo tout court a uno sbrigativo uomo d'affari. Si adopera per assicurare agli artisti una sicurezza economica e non esita a investire denaro nella produzione di opere poco commerciali. Avvia un sistema di franchising con gallerie minori negli Stati Uniti e altrove e promuove i propri artisti attraverso la produzione e distribuzione di stampe d'arte. Riconosce i compiti educativi e didattici della galleria, confrontandosi con il museo. Non siamo certi che il paragone proposto da Jones Castelli come il grande Gatsby sia del tutto calzante, ed è probabile che una corretta valutazione dell'attività del gallerista attenda ancora un interprete meno candido e arrendevole. Emergono tuttavia doti di lealtà e di correttezza professionale, soprattutto nei confronti di artisti americani. Una perplessità sui molti refusi e abbagli della traduzione: Le chef-d'oeuvre inconnu di Balzac diviene, in modo esilarante, Le chef-d'oeuvre d'un inconnu. Michele Dantini
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore