Legami e libertà
di Lou Andreas-Salomé, Anna Freud
È Sigmund Freud a presentare la figlia Anna all'affascinante scrittrice Lou Andreas-Salomé per colmare l'assenza di una madre distante. Tra le due donne nasce un'inedita amicizia che prende corpo in un'appassionata corrispondenza. La trama di riflessioni su loro stesse e sul legame che le unisce si intreccia con un sentimento di affettuosa devozione che va oltre le parole per diventare scambio di attenzioni, visite e regali. Dalle lettere che si scrivono tra il 1922 e il 1937 emerge il ritratto di una Germania fiaccata dalle ristrettezze economiche e irretita dal nazismo, in cui l'unica via di fuga sembra essere l'attenzione alla natura e alla crescita interiore. Ma la vera protagonista di questo scambio epistolare è la psicoanalisi, che ha trovato nella comunità ebraica viennese l'ambiente ideale per imporre le sue idee rivoluzionarie. Su questo sfondo in cui si annodano, a volte tragicamente, le vite di analisti e pazienti, si legano i destini di Lou e Anna, l'una incarnando l'"eterno femminino" goethiano, l'altra emancipandosi dai modelli femminili dell'epoca, pur restando sempre a fianco del padre. Da questo incontro nascerà un nuovo modo di vedere il lavoro analitico, non più confinato alla patologia, ma aperto alla comprensione della normalità e alla costruzione di una vita psichica autonoma, ricca di pulsioni, sogni e fantasie.)
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