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Tornare dalla morte e raccontare quello che si è visto al di là dalla soglia della vita è stata un’ossessione ancestrale dell’uomo. In questo caso, Frank, un giovane medico (Mark Duplass), insieme alla Dott.ssa Zoe, la sua fidanzata (Olivia Wilde) e un gruppo de assistenti, hanno scoperto un siero che migliora la potenza del cervello e che potrebbe addirittura far tornare un essere vivente dalla morte. L’esperimento con un cane riesce, ma l’animale ha uno strano comportamento e diventa aggressivo. Gl’interessi economici stanno al di sopra degl’interessi accademici e tutto il materiale di lavoro viene sequestrato da una multinazionale. Ma il gruppo di ricercatori non si dà per vinto e decide di agire clandestinamente. Per sfortuna, Zoe viene uccisa da un cortocircuito e, disperato, Frank tenta di farla tornare. Ovviamente, i protagonisti non credono di essere Gesù Cristo (capace di risuscitare le persone). Al contrario: c’è l’inquietudine (espressamente cattolica) della colpa, dell’idea dell’inferno di fuoco, dell’appoggio della religione di fronte al nostro destino mortale. È l’amore che muove Frank a prendere decisioni drastiche e temerarie. D’altronde, Zoe temeva il suo transito per una colpa infantile mai confessata, che la torturava nei suoi sogni ricorrenti. E ancora una volta ci si ricorda che l’uomo usa soltanto un 10% della sua capacità cerebrale.
Un po' tra "superpoteri" e "zombie", e poi Olivia Wilde è la vera protagonista di questa storia. Intrisa di macabro ma che non ha nulla a che vedere con teorie scientifiche lontanamente accettabili. Consigliato come horror e a tratti splatter, però di realistico c'è ben poco, da avere comunque in collezione
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