Con l’annessione al Regno d’Italia nel 1866 e l’inizio dell’industrializzazione in Laguna, Venezia entra nell’età contemporanea. Anche se i nuovi sistemi di lavoro stanno lentamente cambiando la società, rimane inalterata la passione popolare per quanto rientra nella cronaca nera, in particolar modo verso delitti e fatti di sangue. Ad alimentare tale curiosità contribuiscono i resoconti, spesso a tinte fosche, dei giornalisti della carta stampata che presenziano alle udienze in Tribunale per i processi riguardanti assassini, uxoricidi e criminali di vario genere. Presto l’avvocato Leopoldo Bizio Gradenigo e il patologo legale Vittorio Cavagnis, resi celebri dai quotidiani, avranno un seguito di ammiratori che attenderanno i loro fondamentali interventi con trepidazione. La curiosità morbosa verso criminali come lo “Scannapreti” (Vianello Vianelli) e il “Questurino” (Simone Rizzardi), è identica a quella che ai giorni nostri domina nei talk show sensazionalistici e nei telegiornali… Trenta casi, che molto hanno fatto discutere i veneziani, analizzati dal ricercatore storico Davide Busato. )
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