Tra la metà del novembre 1775 e la fine del gennaio 1776 si tennero a Parigi le quarantanove tornate di un'asta memorabile che metteva sul mercato novemila opere grafiche appartenute alla leggendaria collezione Pierre Jean Mariette. Mariette era morto un anno prima a ottant'anni, quando ormai da un lustro aveva abbandonato la professione di stampatore e di libraio per trasformarsi in "amateur" e dedicarsi esclusivamente al collezionismo e agli studi. Il volume presenta la riproduzione integrale a colori (non si tratta propriamente di un'anastatica) del catalogo d'asta stampato in quell'occasione, oggi conservato al Museum of Fine Arts di Boston e reso unico dall'intervento del pittore Gabriel de Saint-Aubin, che sfruttò i margini bianchi del libro per corredare le schede con 1200 disegni e schizzi in miniatura, copia delle opere che sfilavano pressoché quotidianamente tra le mani dei battitori. L'interesse e il fascino della pubblicazione stanno dunque anche nell'incontro, abbastanza prodigioso, tra un collezionista di incomparabile genio e un artista un po' ai margini, disegnatore compulsivo e, a detta del fratello, eccentrico e disordinato, incapace di mettere seriamente a frutto il suo talento, benché disegnasse "continuamente e dappertutto". Gran parte dei disegni del catalogo Mariette fu realizzata con fulminea rapidità di tratto durante le vendite; l'artista annotava di tutto, comprese le sculture e le gemme, ma aveva un gusto particolare per le composizioni di soggetto storico e mitologico, che costituivano il fulcro della sua produzione pittorica. Questo della vendita Mariette non è che uno dei cento cataloghi illustrati documentati alla morte di Saint-Aubin nel febbraio del 1780 e fa parte del gruppo dei quaranta esemplari arrivati fino a noi, di cui dieci erano già stati resi noti da Émile Dacier nel primo Novecento, consentendo agli storici dell'arte di rintracciare, grazie al rapporto scheda-immagine, la provenienza di un grandissimo numero di opere disperse dal mercato. Il volume sulla vendita Mariette (in edizione italiana, francese e inglese) è una tappa di un progetto di lavoro più vasto, già annunciato tra il 2007 e il 2008 in occasione della grande mostra monografica su Gabriel de Saint-Aubin organizzata dalla Frick Collection e dal Louvre con la direzione di Colin B. Bailey e Pierre Rosenberg. Si tratta della pubblicazione in sei volumi di tutti i disegni della collezione Mariette, divisi per scuole nazionali. Da pochi mesi sono disponibili i primi due dedicati alla Francia (Pierre Rosemberg, Les dessins de la collection Mariette. École française, pp. 1522, 600, Electa, Milano 2011), cui seguirà l'Italia e le scuole fiamminghe, olandesi e tedesche. La vente Mariette, oltre a costituire un caposaldo per la storia del collezionismo e del mercato dell'arte, pone a confronto, come già si accennava, due menti enciclopediche: quella acutissima di Mariette, impegnato a costruire una storia del disegno e dell'incisione dal Quattrocento all'età moderna (premessa di una storia universale della stampa che non arrivò mai a scrivere), e quella inquieta di Saint-Aubin, determinato a fissarne il profilo con centinaia e centinaia di schizzi, tracciati a grafite e poi rielaborati con pennellate liquide di bistro e di inchiostro, o tratti veloci di penna. Enrica Pagella
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