Khalil

Khalil è un ragazzo di origini marocchine cresciuto in Belgio che decide di farsi esplodere il 13 novembre 2015 allo Stade de France di Parigi; arriva fino a schiacciare il bottone, ma qualcosa nella sua cintura esplosiva non funziona e cosí il giovane torna a Bruxelles, assalito da mille travagli interiori. Yasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul, scruta la mente di un terrorista offrendo al lettore una riflessione sul multiculturalismo e sulla intolleranza religiosa. Il risultato dell'introspezione narrativa è perfetto: un'opera avvincente e intensa. Mesi fa lessi V13 di Carrère e rimasi sconvolta dalla descrizione degli attentati parigini di quel maledetto 13 novembre, ma non feci alcuna riflessione, limitandomi a recepire i fatti. Questo romanzo a differenza del precedente, pur non volendo ricercare alcuna giustificazione al terrorismo, cerca di spingersi oltre, di comprendere le radici del fenomeno, il disagio sociale che ne è alla base. Consigliato.

letto tutto d'un fiato: una piacevolissima sorpresa. il titolo più sorprendente letto quest'anno, fino ad ora. 5/5!

Un libro che mi sono letta tutto d'un fiato. Una lettura cruda, veritiera e con una prospettiva interessante. La prospettiva di un Kamikaze, la prospettiva ed il pensiero. Una lettura piena di argomenti veritieri, interessanti. Sono rimasta stupita perché la lettura mi ha attirata a sé e non riuscivo più a staccarmi, volevo scoprire e sapere le sorti del protagonista, volevo vedere come andava avanti, come il suo pensiero i suoi incontri ed il suo proseguimento della vita si svolgevano. Una lettura tutta da scoprire, una lettura non semplice per i temi ma che con la scrittura dell'autore riesce a rendere leggera ma intensa. Una lettura che vi consiglio e che se non conoscevate spero vi abbia incuriosito