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Anticipato dal premiato (4 posto concorso Alberoandronico 2014) racconto “Prima del gong”, il romanzo intitolato “K1” si riferisce ad uno sport da combattimento, dapprima praticato da agonista e poi insegnato, in passato, dallo stesso autore. Il tema sportivo nasce quindi dall’esperienza personale maturata negli anni, seppure la storia è frutto di fantasia e va al di là della narrazione degli allenamenti e di incontri sul ring. Il romanzo descrive un protagonista che non rispecchia l’eroe invincibile ma un comunissimo ragazzo che difende la sua scelta ed ha le sue fragilità, e ne tocca vicende personali e sentimentali, intessute assai spesso dalle arroganti incomprensioni che denigrano tali sport assimilandoli a mera violenza. Come il pugilato, e più in generale tutti sport da combattimento, il K1 appartiene alle nobili arti perché richiede qualità caratteristiche dell’uomo quali il coraggio, la forza, l’intelligenza. Eppure il protagonista dovrà lottare anche fuori dal ring, contro quei pregiudizi di chi non si accorge dei retroscena e del fatto che disciplina ed abnegazione lasciano apprendere un modo diverso affrontare la vita.
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