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Qualche giorno fa ho finito di leggere questo libro e, sebbene la storia mi sia piaciuta, devo dire che purtroppo (mi dispiace commentare negativamente una storia slash perchè sono rare da leggere, scritta per di più da autrici esordienti italiane) ci sono diverse cose che, a mio parere, non vanno. Innanzi tutto il coprotagonista, Derek, all'inizio è sadico e crudele e poi pian piano impara ad amare Jura, esplicitando i suoi sentimenti solo a lui, dopo di che, all'improvviso, si autoproclama, ipocritamente, difensore dei deboli e degli oppressi mettendosi contro persino al suo amico che l'aveva sempre aiutato. Un'altra cosa che lascia a pensare è il comportamento di questo amico, Theo, che da spalla, sostegno e consigliere, si trasforma improvvisamente in uomo timoroso e sopraffatto dagli eventi. Cade in basso senza spiegazioni. I dialoghi, poi, sono troppo costruiti e artificiosi. Alcuni non si reggono proprio. Ho notato anche una certa lentezza a metà del romanzo e sostanzialmente la storia è raccontata a episodi. In ogni capitolo si narra l'inizio e la fine di una vicenda per poi riniziare da capo raccontandone un'altra a distanza di tempo. Questo l'ho notato soprattutto all'inizio. Il libro mi è comunque piaciuto e spero poi di leggerne altri, sempre slash, delle stesse autrici perchè, come ho detto sopra, queste storie sono rare e, nonostante tutti i difetti, sempre belle.
per essere un'opera prima denota molta ingenuità se non infantilismo nella narrazione. un uso smodato di sinonimi, a volte del tutto fuori luogo, rende la lettura di una vicenda complessivamente interessante fastidiosa e a volte quasi irritante. andrebbe rivisto nel suo complesso. la prima metà si legge bene poi diventa troppo lento.
Il romanzo “JURA” posso dire dall’inizio e fino alla fine mi ha trasmesso delle forti emozioni. Ho provato un po’ di tutto…all’inizio ti spaventa per ciò che racconta perché ti espone tutte le atrocità e ti fa vedere quanto la mente umana può essere malata e quanta sofferenza può creare. Poi ho pianto di tristezza perché sentivo il dolore e la rabbia di quelle persone che hanno subito danni psicologici e fisici ed, in questo caso, parlo dei detenuti dei campi di concentramento. Ho pianto anche di gioia vedendo quanto una persona, dopo tanta sofferenza, è riuscita a aprire il cuore dopo essere stato chiuso in mille catene. È riuscita ad AMARE ed essere AMATA. AMORE che ti fa da flebo, che ti tiene in vita, che ti da speranze e sogni di una vita migliore. E la cosa più importante è che l’amore non ha confini, il cuore non ha occhi, non vede ma sente indipendentemente se è uomo o donna. Un’altra cosa che mi ha sensibilizzato nel romanzo JURA è il fatto che mi ha ricordato le sofferenze dei bambini ce vengono maltrattati dai genitori. Cose che rimangono impregnate nella loro mente e nel cuore per tutta la vita, che non si possono mai togliere e da tutte queste azioni piene di malvagità una persona cambia in male per sempre e tende a fare del male lo stesso al suo prossimo, quindi si trasmette come un’eredità. Però, come Elena e Dory hanno scritto nella sinossi sul retro del libro: NON C’E’ LIMITE ALLA CRUDELTA’ UMANA, MA CiO’ CHE NON E’ SCRITTO PUO SEMPRE CAMBIARE…tutto questo può cambiare facendo dei sacrifici, niente è impossibile. Forse leggendo questo libro non ho capito niente, forse non sono arrivato a ciò che voleva trasmettere ma non m’importa. M’importa solo che mi ha fatto ricordare quanto può essere importante e prezioso il rispetto per la famiglia e per le persone che ami e che vale la pena sacrificarsi per loro perché sono l’unica sorgente di felicità che ti fa andare avanti e vivere in serenità.
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