La giada è la linfa vitale dell'isola di Kekon: estratta, venduta, rubata, e soprattutto usata da secoli dai guerrieri Ossa Verdi come la famiglia Kaul per potenziare le loro abilità marziali e difendere l'isola dagli invasori stranieri. Ormai le guerre sono finite e la nuova generazione di Kaul, a capo del clan Zero Vette, vuole solo proteggere i propri affari e dominare il mercato della giada. È un mondo in rapido cambiamento nel quale le antiche tradizioni d'onore non hanno più posto. E quando spunta una nuova droga che permette a chiunque di maneggiare la giada, la tensione tra il clan Zero Vette e i rivali della Montagna esplode con violenza. È in gioco il destino di tutte le Ossa Verdi, e dell'intera Kekon.
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Sicuramente questo non è un romanzo fantasy, ma l'aspetto dominante è quello gerarchico. Ed è forse proprio la gerarchia, l'organizzazione della famiglia, la protezione del clan, il vero protagonista di questo libro. L'ambientazione assume un valore centrale, in quanto fa capire le varie dinamiche della famiglia Kaul, responsabile del clan Zero Vette, e di tutta la gestione della città di Kekon. Le vicende familiari si susseguono una dietro l'altra, ricche intrighi e tradimenti, seguendo un po' la falsa riga de Il trono di Spade. La componente fantasy, seppur marginale, viene alimentata dalla Giada, questo materiale estratto dalle miniere, rende i guerrieri delle Ossa Verdi molto più potenti, amplificando i loro sensi da battaglia. La scrittura di Fonda Lee è davvero coinvolgente, il libro si lascia leggere velocemente, anche se la storia non mi ha completamente preso, non è una di quelle storie che rimane nel cuore. Ora aspetto di leggere il secondo volume della trilogia, con la speranza di essere maggiormente coinvolto. Libro discreto, voto 3/5.
Jade City è uno dei migliori fantasy degli ultimi tempi. L'ambientazione ha uno sfondo asiatico, ci sono arti marziali, uccisioni e tanta giada! è una saga familiare che ho adorato e non vedo l'ora di buttarmi nel secondo volume.
Un urban fantasy nel quale la componente "magica" non è predominante. Si tratta di un susseguirsi di intrighi familiari che si appoggiano ad una trama solida e molto intelligente; i personaggi devono vedersela con le loro debolezze ancora prima di affrontare il nemico, e durante l'intera saga li vedrete crescere sia anagraficamente che moralmente e vi mancheranno una volta finita l'ultima pagina del terzo libro.
Il fatto che la componente fantasy non sia molto marcata in questo libro secondo me non è un difetto. La narrazione è comunque interessante, soprattutto se si apprezzano le atmosfere orientali, di Cina e Giappone degli anni moderni. La culture, le tradizioni, si mischiano al contemporaneo in modo molto naturale. Mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi principali e l'atmosfera che la scrittrice ha saputo creare.