Quid præterea in hac 3. Patavina editione accesserit, sequens indicat insignis præfatio, nullo modo lectoribus negligenda.,xxiv, lxxx, 212, 141, [3] p., [1] carta di tav. ripiegata di ritratto, 8º(20 cm), cart. coevo alla rustica con titolo manoscritto a china al dorso.,Contiene una tavola più volte ripiegata in antiporta con ritratto inciso in rame del Sannazzaro ”ex Musaeo Paulli Jovii”; graziosi, delicati fregi silografici tipici delle edizioni cominiane, al colophon stemma silografico di Padova e dati tipografici ripetuti. Esemplare in buone condizioni, in barbe. L’’edizione, curata dal Vulpio, secondo la consuetudine cominiana dedicata agli eruditi, comprende una dettagliata ”Vita” in latino dell’A. notizie delle ”Gens” da cui discendeva, e numerosi ”Testimonia” di contemporanei che lo stimarono: Aldo Manuzio, l’Altilio, Pontano, il Valeriano, Erasmo, Giovio, Possevino, Vossio, ecc. Delle opere troviamo: ”De partu Virginis”,”De morte Christi Domino ad mortales lamentatio”, ”Eclogae”, ”Elegiarum”, ”Epigrammaton”, poi poesie sul S., e l’”Index Rerum memorabilium”. Segue, con la consueta corona di elogi di contemporanei illustri, l’”Epithalamium” dell’Altilio, lucano, vescovo, erudito elogiato da Pontano, Sannazzaro, Scaligero, autore di delicate elegie e esametri armoniosi, celebre appunto per questo canto di nozze per Isabella d’Aragona. Seguono i ”Carmina elegantissima” del Fascitelli, umanista di Isernia, monaco benedettino, amico del Bembo, curatore delle edizioni classiche aldine, stimato da Vittoria Colonna e l’Aretino, partecipò al Concilio di Trento. In fine, poemi di Scipione Capece (”De vate maximo”) umanista napoletano, dall’edizione aldina del 1546, con note biografiche di G. Mazzucchelli, e di Benedetto Lampredi (”Carmen”).
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