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Ottimo come regalo. Il mio amico lo ha apprezzato molto.
Meraviglioso! Sublime! Fantastico! Il primo album solista di Pastorius è un capolavoro dalla prima all'ultima nota. Un'armonia di musica che difficilmente si sente, giri di note, sfarfallii per un disco di un genio. Peccato averlo perduto così preso, troppo presto.... Ma forse avevano ragione i Greci: muore giovane chi è caro agli dei. E chi più di Pastorius? Da ascoltare assolutamente.
Vent'anni, e il mondo ai suoi piedi. Anzi: sotto la punta delle sue elastiche e funkyssime dita. Ma non si creda che Jaco sia stato solamente - o soprattutto - uno strumentista virtuoso e originale. Certo, aver cavato da un basso elettrico dei suoni del genere sarebbe ampiamente bastato a piazzare il ragazzo nell'empireo degli innovatori. Ma quel che salta all'orecchio, oggi, è il tripudio di inventiva e istinto musicale che gronda da ogni solco. Non c'è zona di suono, né ritmo, che Pastorius abbia paura di frequentare, con risultati che spesso suonano freschissimi e convincenti ancora oggi, a quasi quarant'anni dalla prima pubblicazione. Ascoltate "Continuum", con le sue svisate fretless di lirismo assoluto, oppure i velocissimi fraseggi bop di un classico di Charlie Parker che sarebbe stato già difficile eseguire su uno strumento a fiato (su "Donna Lee", ancora, le nuove generazioni di bassisti si spaccano le dita)... Invenzione dopo invenzione, Jaco erige un monumento alla creatività. Che al posto della malta e dei mattoni abbia usato un basso elettrico, in fondo, è poco più di un dettaglio.
Recensioni
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