Il 24 febbraio 2022 il mondo ha scoperto chi è Vladimir Putin. Ma c'è chi da oltre 20 anni, dalla sua ascesa al Cremlino nel 1999, ne ha denunciato le malefatte: i Radicali. Questa è una cronistoria di questo ventennio e di quello che si poteva fare. Un ventennio di scelte energetiche nefaste, compiute dall'Italia e dall'Europa, che i Radicali hanno contrastato, evidenziando dati che nessuno voleva vedere e proponendo soluzioni necessarie per liberarsi dal ricatto russo. Una sfida, quella contro Putin, anche sull'informazione, per arginare una propaganda che è parte della guerra ibrida denunciata dagli esponenti Radicali. Perché, come si sta comprendendo, la guerra all'Ucraina è guerra all'Europa. Un libro da leggere per conoscere il nostro Paese, le sue ipocrisie e piccole convenienze effimere. Da queste pagine emerge, infatti, l'insipienza dei tanti leader politici che ancora qualche giorno prima dell'invasione, con 150.000 soldati russi ammassati al confine ucraino, non credevano all'attacco e ipotizzavano nuovi accordi con Mosca sull'energia. Un testo che è anche un diario di bordo di una nave guidata per decenni da chi ha appaltato all'ENI la nostra politica estera e da chi ha creduto di poter giocare la carta dell'amicizia con Putin. Scelte pericolose e foriere dei disastri che ci stanno travolgendo. Marco Pannella diceva che i Radicali spesso "emettono silenzio". In questa vicenda è vero più che in ogni altra della storia recente. C'era chi denunciava, manifestava con la nonviolenza, proponeva alternative, in Italia e in Europa – perfino in Russia –, per fare aprire gli occhi alla politica occidentale e cambiare percorso, e chi ci ha condotti in una guerra, quella contro l'Ucraina, che è la sfida più grande e difficile dalla fine del secondo conflitto mondiale. Prefazione di Anna Zafesova.
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