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Irriverenza. Una strategia di sopravvivenza per i terapeuti - Gianfranco Cecchin,Gerry Lane,Wendel A. Ray - copertina
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Irriverenza. Una strategia di sopravvivenza per i terapeuti - Gianfranco Cecchin,Gerry Lane,Wendel A. Ray - copertina

Dettagli

2
2003
19 febbraio 2016
112 p.
9788820478315

Voce della critica


scheda di Politi, P., L'Indice 1994, n. 6

Nell'introduzione a questo volume, Bradford Keeney ricorda come nel medioevo esistesse una festa, detta dei giullari, durante la quale la gente comune vestiva gli abiti dei prìncipi e degli alti prelati per sminuire, deridendola, la classe dominante. Gli autori di questo libro attaccano, in maniera analoga, i princìpi assolutistici e precostituiti della psicoteologia, facendo appello alla creatività e all'intuizione dei singoli terapeuti. Il volume è una raccolta di tranches cliniche che hanno come comune denominatore la messa in crisi irriverente, per l'appunto, delle concettualizzazioni che condizionano il terapeuta durante il suo lavoro. In altri termini, la terapia può funzionare soltanto se il terapeuta riesce ad abbandonare, ogni volta, con ogni persona, la propria zavorra teorica, la propria esperienza, quello che in termini sistemici prende il nome di "pregiudizio". A proporci questo itinerario paradossale (come non ricordare il comandamento impossibile di Palo Alto: be spontaneous!) sono tre navigati terapeuti della famiglia che diventano "irriverenti" nei confronti dei modelli ideologici legati alle scuole del loro training e ai diversi tipi di setting privati e istituzionali in cui hanno operato. L'impressione è che il messaggio di questo testo dal taglio ironico e pungente travalichi gli ambiti sistemici e possa proporsi anche in altri contesti.

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