L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Il volume affronta con un approccio interpretativo interdisciplinare il tema dell’ambiguo e sofferto rapporto fra cristiani ed ebrei nella storia. Al centro dell’indagine l’indifferenziazione degli universi culturali e religiosi, che, culminante nella conversione, è alla base di drammatiche dinamiche sociali ancora attuali. L’indagine spazia dall’Italia rinascimentale alla nascita dello Stato d’Israele.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ottimo saggio. Non mi stupisco: la collana in cui apparso, "Biblioteca di Lares", già diretta da illustri studiosi come Paolo Toschi e Giovanni Battista Bronzini è prestigiosa. Come di indiscussa qualità è l'editore fiorentino Olschki che l'ha stampato.
Un volume denso di spunti e profondo nell'analisi. Rispettoso della cultura ebraica, con serenità e accuratezza affronta un dilemma lacerante nella storia degli ebrei: assimilazione o conservazione della propria specificità? Ne auspico la traduzione all'estero, soprattutto nell'area centro-europea cui si riconducono molte delle riflessioni contenute.
La vicenda degli ebrei è un’autentica metafora dell’eterna aspirazione dell’uomo ad assomigliare agli altri. Questa aspirazione – scrive Castaldini – è vitale, salvifica; pur nel segno di contraddizione (assomigliare restando se stessi) garantisce la sopravvivenza del gruppo. Ma il tentativo di assomigliare crea i presupposti di un’indistinzione che alla fine viene percepita come sospetto, come pericolo. Una minoranza perseguitata, ma dalla forte identità, minaccia la maggioranza, che ha un sentimento di appartenenza più debole. L’identità mobile dell’ebreo – che è straniero e indigeno – alimenta la mitologia antisemita: allora serve il capro espiatorio. Ecco il ghetto, il pogrom, la Shoah. La nascita di Israele cambia il corso delle cose, però non risolve tutti i problemi, anzi assistiamo allo scontro tra cittadini di Israele ed ebrei della diaspora, élites laiche e ultraortodosse. Il desiderio mimetico in questo caso disgregherebbe, perché interno allo stesso Israele. Solo il tempo – conclude Castaldini – ci dirà se l’«ipotesi mimetica» ha perduto nei confronti degli ebrei di Israele e del resto del mondo la sua forza rivelatrice.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore