Con la regina in attesa di partorire l'erede di Gerusalemme, la primaria operazione fu quella di partire per la Terrasanta per farsi riconoscere tutore reggente del nascente Corradino. Federico II le pensava tutte, solo che la morte improvvisa della Regina sconvolgerà un po' i piani, costringendo l'Imperatore a recarvisi ugualmente, ma in tutta fretta, per essere confermato a legittimo erede del trono. Stavolta non prima di aver tumulato la sfortunata moglie. C'è un po' tutta la storia dei Brienne, che generarono Iolanda, in questo libro, ma anche quella del Principato di Puglia, traslocato da Barulo a Andria, dopo le alchimie di Innocenzo III che la fece città della Chiesa. Qui i Brienne di Gautier, giustizieri di Puglia per il Papa, divennero i padroni, dopo essersi insediati a Lecce, col titolo di Marchese (Principe, Duca e Conte). Ma fu all'eredità della Trinità dei Brienne a cui puntò Federico II, dopo che mortente la madre Costanza il Papa aveva confermato il ritorno dei Templari a Barletta. E così, dal mistero di Andria, la città del faro di Lucera, assistiamo alla scalata dei Brienne del Lussemburgo con Maria Monferrato Regina Jerusalem e Giovanni de Brienne del Lussemburgo che generarono la bella Iolanda. Nacque da regina, come la nonna isabella, perché del sangue dei Brienne e di Re Corrado. E Re Giovanni non ebbe dubbio: Federico II era il marito giusto per la figlia. Ma Federico II scippa subito i beni ai templari perché vuole la vicaria armena di S.Matteo e affretta i tempi con lo sposalizio per procura, avvenuto in S.Giovanni d'Acri, di Iolanda già incoronata Regina di Gerusalemme a Tiro. Per lei l'Imperatore rifonda la vicaria di Puglia e nasce Nova, dove accoglierà la sposa sbarcata a Brindisi, anche se da subito profanò il talamo nuziale amoreggiando con la cugina di Ysabella fra le 12 colonne di Castel del Monte, mentre la povera Regina restava segregata nel palazzo di Andria, dove divenne madre e poi spirò.
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