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Strano e inaspettato. Lo strano segretario di uno strano uomo dagli strani 'amici'. Ma chi è Jonathan Scrivener? 'A remarkable man' all'altezza di Kurtz e 'an old sport' a quella di Gatzby; un 'pellegrino di un' odissea interiore' che 'guarda la vita con gli occhi di un fantasma'; 'uno strano uomo, pressoché incomprensibile. Una mente instancabile, divoratrice. Una mente insaziabile!'; un eccentrico, uno scettico e bizzarro sconvolgitore di vite, un ribelle o soltanto una 'vittima dello spirito moderno'? Piacevolmente inaspettato, però, perché anomalo nel suo rompere gli schemi e sorprendentemente profondo per le conclusioni che trae; e poi è inglese, 'girato' a Londra, e ciò è buono: Claude Hoghton, classe 1889, riesumato solo di recente dalla Castelvecchi nella sua delicatamente profumosa carta, (credo che, a naso, comprerò pure gli altri due). Lo vedrei ben rappresentato in uno scarno teatrino Off-Off-Broadway con i protagonisti ingaggiati, loro malgrado, in un balletto surreale in qualità di cavie da esperimento sociologico, o pedine di un complotto da parte del burattinaio Scrivener: una trappola, dunque?, non lo posso dire, ma la scrittura - almeno all'inizio, e successivamente a fasi alterne - ti acchiappa ed è sicuramente da quattro stelle; arrivare alla fine totalmente soddisfatti, però, è un'altra faccenda, (anche se il finale è, oggettivamente, da cinque stelle), e, nonostante Houghton faccia dire al suo segretario protagonista/narratore Wrexham che "i libri sono pur sempre miseri surrogati della vita", in questo suo surrogato mi ci sono trovata, a tratti, meravigliosamente.
Mi risulta difficile definire questo testo. Romanzo o saggio, lascia secondo me suggerimenti importanti per la nostra vita quotidiana, primo fra tutti quello di essere disponibili all'ascolto degli altri. La lettura non è agevole, ma ci si sente "costretti" ad insistere specialmente nelle riflessioni ripetitive (troppe?) di Wrexham, comprendendo la sua inconsueta situazione psicologica. Un'esperienza di lettura strana, ma non inutile.
Che piacevole scoperta per me questo magistrale autore! Un romanzo come se ne fanno pochi oggi. Ricco di scrittura pensata,sicura. E' vero che risulta forse troppo legato agli anni post prima guerra in Inghilterra, ma le sfumature dei personaggi.. e quel tipico distacco inglese...Scrivener, come non amare un siffatto personaggio...da consigliare a chi voglia riscoprire libri "antichi" con una coinvolgente atmosfera! Unica pecca, una traduzione un po balbettante.
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