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L’immortalità è una caratteristica comunemente ritenuta una fortuna ma che, a ben vedere, suona piuttosto come una condanna. Perché Uberth, il protagonista, osserva il mondo scorrere sotto i suoi occhi viaggiando a una velocità diversa, che non consente soste a meno di essere disposti a pagare a prezzo altissimo qualsiasi intimità. Una storia intensa e ben raccontata, anche se a volte un po' affrettata.
Ho acquistato il libro dopo avere letto la recensione su INCHIOSTRO, il libro è un genere fantastico però secondo me l'autrice ci ha messo molta passione e si vede l'amore che nasce tra i protagonisti anche se molto tormentato. Penso che sia un libro autobiografico perché certe cose si sono sentite in maniera molto forte, rispetto alle altre. Mi piacerebbe leggere il seguito se e quando lo scriverà perché secondo me questa storia potrebbe continuare, il viaggio non finisce ma continua. I protagonisti vivono molte avventure e tante ne hanno vissute, però restano sempre loro stessi anche se la vita gli ha riservato molti dolori. Il personaggio che preferisco è Uberth perché si fa molte domande, si interroga sulla sua vita, ha paura di molte cose ma alla fine supera tutto per amore di Esra. Lei è un personaggio strano, si capisce che non vuole rivelarsi, è gelosa dei suoi sentimenti, non vuole accettare l'amore per Uberth. Non voglio svelare il finale, penso che è un libro adatto per chi sogna ad occhi aperti come me.
In genere non commento mai i libri perché non sono un critico, ho trovato una pubblicità in rete che paragonava Angela Catalini alla Rice e ho deciso di acquistare il libro. Chi ha fatto il paragone secondo me ha sbagliato, perché trovo la scrittura della Catalini acerba. In ogni modo l’idea dell’immortale mi è piaciuta, è molto coraggiosa. Però si sviluppa in poche pagine, secondo me aveva bisogno di maggior respiro. Cosa strana è che una donna si interessa di fantasy. Pur preferendo di gran lunga la Rice, penso che questa scrittrice si farà. In ogni modo il libro si legge in un amen.
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