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Il più bel libro letto quest'anno.
Una lettura travolgente, capace di trascinarti prima nelle baracche e nei teatrini dei villaggi di frontiera, poi nei capannoni delle città nelle quali nasceva il Cinema. Ogni pagina è fitta di memorie sepolte e di aneddoti che destano l'attenzione sull'affascinante mondo del cinema muto degli albori, quando un ragazzo troppo povero e troppo grasso poteva diventare l'attore più ricco e amato. Emblematico il racconto del suo ritorno negli inferi e la damnatio che ne seguì. Un libro del quale si sentiva la mancanza, per non dimenticare. Peccato solo i numerosi refusi dell'edizione del 2008: speriamo in una ristampa più attenta.
Il meraviglioso cuore di Roscoe, i suoi ruzzoloni, il suo alcolismo, le sue tante afflizioni e la gioia che egli ha donato a chi gli era accanto e a tantissimo pubblico, qui tutto questo, in questa biografia romanzata, è magnificamente reso in pagine che corrono vive e commosse sotto il nostro sguardo. L'infanzia vagabonda e le percosse del padre, i sensi di colpa continui e precoci a soffrire il suo peso, le mille rincorse ad affermarsi in teatri senza fortuna, i tantissimi sketch improvvisati a strappare pochi centesimi già a otto anni, la fame iniziale e lo scandalo finale in un mondo del cinema guasto in ogni sua fessura e pronto al primo istante a ingiuriare senza minimi pentimenti un talento d'angelo raro; l'amicizia con Buster Keaton, che disse di lui: "Per farsi amare dalla gente fu costretto a diventare ciò che odiava maggiormente". L'amore dunque per quel lavoro e insieme la frustrante compagnia di quel corpo enorme a sospingere una gloria triste. Soffrendone sempre per quella carcassa d'attore, dirà di se stesso e del suo mondo d'artista: "Un posto in cui tutto ciò che nella vita reale ti rende ridicolo fa di te una persona da adorare". Fu questo il suo dramma, la sua corda sensibile oltraggiata da un mondo che sguazza attorno a un difetto fisico fino a insopportabili godurie, la cronaca di un'innocenza violentata fino a stroncarne una carriera, la morte giovane e disperatamente sbagliata di un genio cortese e generoso come pochi. Un uomo che aveva il cuore ricco come una zucca che sfama spettatori dappertutto e un'anima da bambino che perdona le indecenti bave del male e rilancia contro chiunque le sparga col malinconico sorriso di un'innocenza senza tempo.
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