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Quanti, tra i frequentatori della montagna, sanno che Luigi Vittorio Bertarelli (1859-1926), fondatore nel 1894 del Touring Club Ciclistico Italiano e poi presidente del TCI, fu un viaggiatore accanito ma anche uno speleologo? Fu il primo ad utilizzare la cartografia per scopi civili, dando inizio a una fortunata serie di carte e guide che hanno fatto la storia del turismo italiano. Partito nel 1897 con una bicicletta, Bertarelli visita le regioni meridionali della penisola, restituendo al lettore la sensazione di viaggiare in una dimensione lontana. Questo è un libro di reportage, ma anche un omaggio a una eccezionale personalità. Curato da Luca Clerici, il volume è piacevole e conduce in diverse regioni, dalle regioni meno note dell’Italia ai laghi ghiacciati della Siberia. Natalino Russo
Recensioni
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È il racconto di una serie di viaggi ma è soprattutto un omaggio a Luigi Vittorio Bertarelli (1859-1926), fondatore nel 1894 del Touring club ciclistico italiano e poi presidente del Tci dal 1919 fino alla morte. Bertarelli ebbe l'intuizione di usare la cartografia e le tecniche militari a scopi civili, dando di fatto origine alle prime moderne guide turistiche. Il suo merito non fu però la precisione dei dati morfologici, ma l'attenzione al folclore locale, ai monumenti e ai servizi offerti dai luoghi che in prima persona visitava. Luca Clerici raccoglie alcuni dei suoi reportage, scegliendo quelli che meglio di altri mostrano con evidenza la cultura della divulgazione di cui Bertarelli fu grande esponente. Al pari di Lessona, Stoppani e Mantegazza, ma la sua disciplina è la geografia. "Che la gioventù d'Italia voglia conoscere il suo paese!". L'attenzione rivolta al Sud è proprio l'emblema di uno spirito patriottico risorgimentale di cui, sebbene milanese, era pervaso. E forse anche per questo la sua scrittura non è affatto letteraria: le sue descrizioni sono delle fotografie, o meglio degli "scritti cinematografici", impressi sul suo diario per raccontare. Il lettore che gli si avvicina non deve aspettarsi il piacere della lettura, ma informazioni. Come una mappa turistica. Anche la scelta della bicicletta ha un valore pedagogico: il viaggio sulle due ruote esercita la volontà, è fattore morale e fisico di educazione. Per questo nel 1897 sceglie di visitare la Lucania in sella alla sua bici. Nell'occasione Bertarelli ci racconta uno spaccato di un'Italia povera e lontana, in lotta con i malgoverni e la malaria. L'antologia prosegue con il viaggio all'inferno nelle miniere di zolfo della Sicilia, poi sulle Alpi Apuane per tornare alle Isole Eolie. Fino alla pedalata del 1925 sul Mar Baltico ghiacciato. Tutti viaggi compiuti con la speranza che quelle sue note, quel suo diario topografico, potessero tornare utili a chi avesse voluto ripetere le sue gesta.
??? Tucci
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